Ci sono dei luoghi, vicino Roma, che meritano di essere scoperti. Soprattutto se si decide di visitare la pittoresca provincia di Rieti.
Fara in Sabina e l’Abbazia di Santa Maria di Farfa meritano sicuramente una visita. Qui si è circondati dal verde, dalle colline, dalle montagne di una provincia molto suggestiva.
L’Abbazia è un monastero il cui nome deriva dal fiume che vi scorre non lontano con il suo piccolo borgo. Scopriamo insieme questo gioiello del reatino.
L’abbazia: la sua storia e la visita
Di origini antichissime (la costruzione risale a un periodo che oscilla dal 560 al 913 d.c.), nasce come abbazia imperiale. Farfa divenne un centro molto importante durante il periodo medievale. Ci fu un momento di declino dell’Abbazia, la quale perse di importanza e addirittura fu saccheggiata e incendiata dai saraceni intorno al 1700. Finalmente ebbe una rinascita intorno al 1920 grazie a dei monaci e nel 1928 fu dichiarata monumento nazionale.
Oggi è possibile visitare questa meravigliosa Abbazia di Santa Maria di Farfa e ammirarne la sua architettura e il suo campanile. Entrare al suo interno significa respirare un fascino senza tempo. La chiesa principale si trova al centro dell’Abbazia, composta da tre navate. Entrando si ha proprio una sensazione quasi regale. Gli interni sono in stile barocco. Grandi colonnati, archi, marmi, tutto è molto suggestivo e salta all’occhio. Meraviglioso il suo altare e l’abside al fondo della navata. Sulla parete è dipinto il Giudizio Universale.
Da visitare è il Monastero che ospita il Museo Civile Medievale. Vi è anche la Biblioteca Statale. Bellissima la galleria che ospita le opere del grande artista Luzzati, circa 12. Sono delle rappresentazioni che riguardano la storia di questa Abbazia. Da non trascurare è il borgo circostante, con le sue viuzze e botteghe, molto suggestivo.
Da qui ci si può spostare a Fara Sabina, un paesino arroccato sui Monti Sabini. Caratterizzato dalla sua chiesa, la piazza e i vicoli. Da visitare anche il Museo Civico Archeologico e il Museo del Silenzio. Quest’ultimo creato proprio in merito al suggestivo Monastero delle Clarisse Eremite al cui interno vivono le monache di clausura. Il locale del Museo del Silenzio si trova adiacente al monastero. Non deve mancare una sosta al vecchio forno a legna del paese per gustare le ottime specialità locali quotidianamente sfornate. Anche sostare nei vari ristoranti e gustare le prelibatezze locali è sicuramente una esperienza da fare dopo la visita dell’Abbazia e i suoi dintorni. I vini laziali sono ottimi così come le pietanze ispirate al passato e alla storia di questi luoghi.