Questo itinerario inizia a Giovinazzo, a nord di Bari, e arriva a Barletta, interamente lungo la costa dell’Adriatico, lungo la strada statale 16 in direzione nord. Le cinque cittadine che conosceremo sono ricche di testimonianze storiche e artistiche. Particolarità di questa costa: i comuni sono equidistanti l’uno dall’altro, secondo una tecnica utilizzata per facilitare il commercio lungo le vie del mare dei prodotti agricoli della vicina campagna.
Giovinazzo è un paese costiero fortificato nell’epoca romana. La zona più interessante è quella vicina al porto. Quest’area si trova all’interno delle fortificazioni del XV secolo, qui si possono ammirare reperti dell’età romana, medievale e barocca. La cattedrale è in stile romanico, costruita nel XII secolo, ma ristrutturata intornio alla metà del ‘700. Da non perdere gli affreschi all’interno, alcuni del XV e del XVI secolo, e la Madonna col Bambino sull’altare maggiore, opera del III secolo. Notevole anche la cripta, sorretta da colonne con capitelli molto particolari. Il palazzo ducale non è molto distante, eretto intorno alla metà del XVII secolo.
Nelle viuzze del centro si possono ammirare alcuni palazzi rinascimentali e alcuni luoghi di culto: la chiesa dello Spirito Santo costruita alla fine del XIV secolo, con due cupole in asse a base ottagonale, e quella di S. Maria degli Angeli edificata intorno al ‘600. Spostandosi verso sud-ovest si arriva alla chiesetta del Padre Eterno, uno dei tanti eremi antichi della zona, costruita tra l’XI e il XII secolo.
Proseguendo verso nord si raggiunge Molfetta, il cui porto di pesca è uno dei più dinamici nel nord della puglia. Questa zona era già abitata nella Preistoria, e la cittadina si ingrandì nel Medioevo. La storia di Molfetta è strettamente legata al suo porto, e il centro storico è costruito su una sorta di penisola. Il Duomo è imponente e in stile romanico con cupole in asse, incorniciato nella seconda metà del XII secolo ma concluso in quello successivo. Composto da tre cupole di diversa grandezza, sembra c he la costruzione abbia avuto diverse fasi di costruzione. Nel XV secolo la struttura fu ampliata con la costruzione di due cappelle. La facciata dà sul porto, in questo modo la chiesa è visibile dal mare. Lì vicino vi è la corte S. Corrado. L’interno del Duomo è scandito da tre navate, tra gli arredi l’antica acquasantiera del Saraceno del XII secolo, un coevo pluteo in pietra e il duecentesco altorilievo in pietra dell’altare maggiore.
Interessante il Santuario della Madonna dei Martiri: ha aspetto ottocentesco, ma le sue origini sono normanne, mentre all’interno si può ammirare un’icona di stile bizantino.
Continuando verso nord si arriva a Bisceglie, centro agricolo costiero. In questa città sono ancora rilevabili le linee caratteristiche medievali dei Normanni, anche se venne trasformata e ampliata intorno alla fine del XV secolo dagli Aragonesi. Particolare la chiesa di S. Margherita del XII secolo, con la pianta a croce contratta e una cupola a piramide quadra, con tre sepolcri gotici duecenteschi lungo il fianco sinistro.
Interessante anche il castello Svevo con la possente Torre maestra e nella zona la chiesa di S. Adoeno dell’XI secolo; non distante il palazzo che attualmente ospita il Museo civico archeologico con resti preistorici trovati nella grotta di S. Croce e nella cava di Mastrodonato. La Cattedrale risale all’XI-XIII secolo, divisa in tre navate, rimaneggiata dopo un terremoto. Fuori dal centro storico si può ammirare il porticciolo, dove sono i resti dei moli settecenteschi.
Procedendo sulla strada statale 16 si incontra Trani. L’insenatura naturale del luogo facilitò nell’XI secolo lo sviluppo di un primo insediamento sulla penisola con la costruzione del porto. Nel XII sec. la cittadinanza iniziò ad arricchirsi di numerose chiese.
La Cattedrale è forse l’esempio più interessante del romanico pugliese, con tre absidi semicircolari. Iniziata alla fine del XII secolo, la struttura è composta da tre chiese sovrapposte. Il portale è ricco di figure simboliche e umane, con la porta in bronzo, con 30 formelle raffiguranti scene sacre e due con serpenti incrociati; belli anche il rosone e il campanile. Dal fondo delle navate si può scendere nella chiesa di S. Maria, dove si trovano resti di affreschi del ‘300-‘400, alle spalle dell’altare di questa chiesa si può entrare nella cripta di S. Nicola, con colonne dai pregevoli capitelli. Il museo diocesano racconta la vita della cattedrale attraverso sculture, tombe, capitelli e tavole bizantineggianti.
Il castello edificato da Federico II nel XIII secolo ha pianta quadrangolare ed è tra i migliori esempi di costruzione difensiva di età sveva. Mentre la chiesa di Ognissanti, costruita nel XII secolo, e l’unico esempio così ben conservato di tempio romanico con il portico.
Ultima tappa di quest’itinerario è Barletta, un antico centro agricolo e industriale. I primi resti archeologici della zona risalgono all’età romana. Il castello ha una possente struttura: edificato dagli Svevi, nell’androne vi erano il corpo di guardia e la cappella, e nei locali attorno al cortile interno ospita il Museo civico, ricco di testimonianze archeologiche e storiche. Accoglie anche la raccolta di opere dell’impressionista Giuseppe De Nittis.
Il Duomo della cittadina, incominciato nel XII secolo e terminato nel XIV, all’interno custodisce interessanti sculture, tra cui il pergamo del 1267 e il coevo ciborio. Altra opera artistica di rilievo è il Colosso, una statua maestosa in bronzo del IV secolo: la leggenda narra che arrivò da Costantinopoli tra il III e il IV secolo, secondo alcuni studiosi rappresenta l’imperatore Valentiniano I, mentre per altri si tratta di Onorio, figlio dell’imperatore Teodosio.
La Chiesa del Santo Sepolcro è di origine romanica, risale al XII secolo ma si percepiscono le influenze francesi del gotico. Il portale della facciata è rinascimentale. L’interno è diviso in tre navate, che concludono con altrettante absidi, coperte da volte a crociera. Vi sono tratti di affreschi del XIII secolo mentre il fonte battesimale risale al III secolo; interessante la tavola sull’altare dell’abside destra raffigurante la Madonna di Costantinopoli.