Immerso nella Valnerina, tra ruscelli, fiumi, casolari rustici e boschi rigogliosi, si trova il suggestivo borgo di Scheggino, dominato da un castello fortificato a base triangolare: la rocca passò alla storia per la strenua resistenza con cui si oppose all’assedio di Picozzo Brancaleoni nel 1522, che fu respinto grazie alla presenza del castello e alle possenti mura che all’epoca circondavano interamente la città.
COSA VEDERE
Oltre ai resti delle mura e del torrione, consigliamo una visita alla chiesa di San Nicola, in pieno centro storico, dedicata al santo patrono cittadino. Eretta nel XIII secolo, ma fortemente rimaneggiata nel corso del Cinquecento, ospita presso l’abside pregevoli affreschi attribuibili allo Spagna, molto attivo in questa regione durante gran parte della sua vita. Merita una visita anche la chiesa romanica di Santa Felicita e il Palazzo Comunale, anche questi situati nel centro storico del paese.
A Scheggino non poteva non trovarsi il Museo del Tartufo, situato nel cuore del borgo. Aperto al pubblico nel marzo del 2012, non è il classico museo monotematico bensì un vero e proprio museo da “vivere”. Difatti, il museo dà al visitatore la possibilità di entrare concretamente nel mondo del tartufo e, al contempo, nella memoria della famiglia Urbani, imprenditori che hanno fatto del tartufo uno stile di vita.
Abitato da poco più di 1000 abitanti, gode di un paesaggio davvero singolare, che è possibile ammirare anche passeggiando per i pittoreschi vicoli del borgo.
Le splendide Fonti di Valcasana che sgorgano a poca distanza dal paese sono un esempio dello spettacolo che la natura offre in queste zone.
I caratteri ambientali e culturali del territorio del Comune di Scheggino sono comuni all’intera Valnerina. Una morfologia accidentata composta da valli anguste e vasti altipiani; una variegata copertura forestale governata “dal taglio, dal morso e dal fuoco” per ricavare campi e pascoli, insediamenti accentrati in forma di villaggi aperti, le “ville”, o fortificati, i “castelli”, per la duplice necessità di non sottrarre spazio vitale per l’agricoltura e di difendersi.
COSA FARE
A Scheggino si trova Activo Park, il parco avventura più grande d’Italia con i suoi 25 ettari attrezzati con giochi ed attività sportive, all’interno di un’area geografica di grande suggestione. Al suo interno si trovano quattro parchi avventura con percorsi acrobatici in altezza, go kart a pedali, tiro con arco, rodeo degli asinelli per i più piccoli, pista pattinaggio, discese con gommoncini su pista di neve artificiale, tappeti elastici, barchette a manovella su laghetto artificiale, tour del parco a bordo di trenino 4X4, etc.
Il divertimento, specie per i più avventurosi, non finisce qui: presso il centro Pangea è possibile dedicarsi a molteplici attività (rafting, canoa e kajak, torrentismo, trekking, speleologia, mountain bike). Per ogni escursione sia fluviale che terrestre è prevista l`assistenza di uno o più accompagnatori selezionati tra guide, istruttori ed esperti delle varie discipline, con il compito di garantire il divertimento e la sicurezza del cliente.
Molti sono gli itinerari escursionistici che attraversano Scheggino, tra cui quelli organizzati da Umbriatrekking. Un percorso molto interessante che attraversa Scheggino è quello tra le gole della Valcasana per raggiungere gli ariosi prati del Piano delle Melette. Il percorso riprende, in parte, i sentieri della via della transumanza e della strada delle ferriere. Un altro itinerario, chiamato il Sentiero di Pio IX, prevede un tuffo nel verde della valle del Nera, per raggiunge Osteria di Ceselli, luogo dal quale il futuro Papa Pio IX fuggì durante le rivolte di Spoleto. Da piazza del Mercato si attraversa il ponte in ferro sul Nera, sotto al quale si trova l’approdo delle canoe e dei gommoni per il rafting, per giungere nella parte più bassa di Scheggino, chiamato il borgo, sec. XIV-XVI.
Potendo contare su più giorni a disposizione, si potrebbe inserire Scheggino in un itinerario più ampio alla scoperta dei borghi più belli della Valnerina.
COSA GUSTARE
Scheggino è celebre per il raccolto di tartufi e per la pesca di trote e gamberi di fiume: questa tradizione nel corso dei secoli ha influenzato la gastronomia del borgo, regalando sapore inediti ai viaggiatori di passaggio. Per gustarli entrambi, assieme a ottime paste fatte in casa, si cena al Ristorante del Ponte, affacciato sulle acque del Nera.
Anche i formaggi fra cui il pecorino, i funghi, gli insaccati di maiale, il castrato, l’agnello e la cacciagione, sono alla base dei piatti tradizionali del posto.
Tipico di Scheggino è un piatto denominato “lumachine al tartufo”
EVENTI E MANIFESTAZIONI
Ai due prodotti simbolo di Scheggino sono dedicate diverse sagre e feste. Nel mese di aprile la manifestazione Diamante Nero celebra il tartufo ed i prodotti tipici in un contesto paesaggistico da incanto. Tanta musica, animazioni per grandi e piccini, mostre, dimostrazioni di cava del tartufo, per culminare con l’appuntamento più atteso: la frittata al tartufo da record. Protagonisti di Diamante Nero saranno ancora una volta i prodotti tipici del territorio, in mostra in piazza Carlo Urbani ed in via di Borgo.
Uno degli eventi più attesi e celebri del borgo è la sagra della trota e del gambero di fiume, che si tiene nel mese di luglio dal lontano 1985. La manifestazione culinaria si svolge in località Valcasana, un luogo suggestivo all’ombra dei pioppi e rinfrescato dalle acque delle omonime sorgenti, dove è attivo uno dei più importanti allevamenti ittiogenici di trote fario.
Un altro imperdibile appuntamento per gli amanti della buona cucina è La Quarta di Scheggino, la mostra mercato dei prodotti contadini e artigianali di eccellenza dell’Umbria e della Valnerina che si tiene ogni quarta domenica del mese, da marzo a dicembre. I protagonisti sono i prodotti tipici ed artigianali a km 0, Prodotti a “Km 0”, a cui si accompagneranno ben presto anche momenti informativi su gastronomia, benessere e artigianato ed iniziative varie.
A Ceselli, frazione di Scheggino, si svolge uno degli eventi più attesi dell’estate: la sagra della panzanella, un piatto della tradizione locale povero ma gustoso che Ceselli vuole far conoscere e mantenere.
Tra le manifestazioni religiose più celebri c’è il Canto della Pasquarella. Il pomeriggio dell’Epifania i giovani di Scheggino e di Ceselli girano per il paese cantando la “Pasquarella” per questuare doni che vengono che vengono consumati la sera stessa in una cena comune. La sera precedente i bambini effettuano una questua detta della “Cenavecchia” o “Vecchiarella” per raccogliere dolci, giocattoli e soldi.
Durante la Festa della Pecora per antica consuetudine l’affittuario della montagna di Monte S. Vito regala agli abitanti del paese due pecore in occasione della festa della Madonna che si svolge l’ultima domenica di luglio: una volta macellate le pecore vengono in parte distribuite alla popolazione e in parte servono per il pranzo della giornata denominata per questo “ Festa della Pecora”.Fuochi della Venuta
Per i Fuochi della Venuta Scheggino e a Ceselli si accendono la notte del 9 dicembre grandi falò per ricordare la traslazione della Santa Casa a Loreto, in questa occasione si mangia la “Pizza della Fortuna”, una torta di pasta lievita, cotta sotto la cenere, nella quale viene nascosta una moneta.
Di recente introduzione è invece la rievocazione di un episodio avvenuto nel 1522 quando i castelli di Valnerina si ribellarono a Spoleto e gli insorti assediarono il 23 luglio Scheggino rimasto fedele. Toccò alle donne difendere vittoriosamente il castello in assenza degli uomini impegnati nella mietitura. Per questo viene chiamata la Festa delle Donne.