Agli occhi di chi non la conosce, la Sicilia potrebbe sembrare semplicemente un’isola. Un bel posto, con un mare superlativo e una cucina squisita, dove trascorrere piacevoli momenti di vacanza. Ebbene, niente potrebbe essere più lontano dalla realtà.
La Trinacria è molto più di una meta di villeggiatura ideale; e uno stato d’animo, un’energia potente che percepisci non appena posi i piedi sulla sua terra e ti accorgi che e viva, perché inizi a sentirti pervadere dalle vibrazioni del vulcano, che ribolle.
È a questo punto che inizia l’incantesimo: immediatamente sei conturbato dai colori, dagli odori, dai sapori di Sicilia, sei trasportato in un tempo antico e ammaliato dai sorrisi degli abitanti, da sempre abituati ad accogliere.
Di questa malia da cui è impossibile sfuggire, è ben cosciente lo scrittore Andrea Camilleri, originario di Porto Empedocle (Agrigento), che della sua terra non ha mai smesso di scrivere e che, con la sua penna, è riuscito a ricreare atmosfere e ambientazioni che appartengono alla sua memoria di siciliano adottato da Roma circa quarant’anni fa.
Nei romanzi che narrano le vicende di Montalbano, la Sicilia non è uno sfondo: è la protagonista. E irrompe, sensuale, anche negli episodi della fiction televisiva, ambientati in posti splendidi e suggestivi. Dalla casa del commissario, al suo ufficio, fino agli scorci e i paesaggi più belli che ospitano le “gialle” vicende scritte da Camilleri, ecco un itinerario per mettersi sulle tracce di Salvi Montalbano.
I racconti scritti da Camilleri, in realtà, evocano le suggestioni dell’agrigentino. E’ lì che, secondo la fantasia dello scrittore, doveva trovarsi la città di Vigata (che è un luogo immaginario), situata nella provincia di Montelusa ( Agrigento). Quando è stata fatta la trasposizione televisiva dei romanzi di Montalbano, invece, si è deciso di ambientarne le vicende nel barocco del ragusano, tra vie e paesaggi che potessero offrire scorci di una Sicilia forse più tradizionale, sicuramente più affascinante dal punto di vista architettonico.
Paesini bianchi, quartieri arabi, chiese barocche, palazzi storici, meravigliose ville e templi antichi in questa parte dell’isola si alternano agli spazi aperti dominati dalla natura selvaggia, dal vento e dalle spiagge lunghe e sabbiose.
Inizia il tuo viaggio recandoti in Piazza Italia nel commissariato più famoso di Sicilia. Quello dove Salvo Montalbano e i suoi uomini lavorano tutti i giorni, alla ricerca delle chiavi giuste per scardinare i misteri. Camminando per le vie di questa incantevole e antichissima cittadina, il cui centro storico è stato insignito dall’Unesco del prestigioso titolo di Patrimonio dell’Umanità, ti imbatterai nel municipio, che corrisponde al commissariato di Vigata.
Partendo da Via Francesco Mormino Penna, perditi tra i vicoli e le strade e ammira i numerosi edifici religiosi, ma anche gli splendidi palazzi civili: resterete incantati.
Ragusa compare spesso negli episodi della serie. Ha fornito lo sfondo per la piazza centrale di Vigata, dove, tra l’altro, si trova la Trattoria da Calogero (nella realtà La Rusticana), ristorante in cui Montalbano si reca spesso. Lì sorge, in cima a una monumentale scalinata, il meraviglioso Duomo di San Giorgio che corrisponde alla chiesa Madre di Vigata. Nel 2002 questa città, scrigno di storia, cultura e di un’architettura che svela le tracce delle dominazioni più diverse, ha conquistato il titolo di Patrimonio dell’Unesco.
Non solo i palazzi barocchi, ma anche le rocche che trionfano sul territorio cittadino, rendono unica Ragusa. Il Castello di Donnafugata ti accoglierà con la sua elegante facciata negogotica e lì, nel suo lussureggiante parco di otto ettari, all’ombra di alberi da frutto, ti sembrerà di assistere agli incontri tra il commissario Montalbano e il boss mafioso Balduccio Sinagra.
Hai voglia di ammirare i tramonti che vede il commissario dalla terrazza della sua casa sulla spiaggia? Dirigiti a ovest di Marina di Ragusa e raggiungi Punta Secca, frazione di Santa Croce di Camerina. In prossimità della Torre Saracena troverai la casa tanto amata da Montalbano.
Dirigendoti verso il faro troverai Enzo a mare, il ristorante dove spesso il commissario si reca per una buona mangiata di pesce e per riflettere sull’ultimo caso che sta inseguendo.
Se vuoi restare senza fiato, percorri la strada costiera in direzione Donnalucata, che spesso ha accolto i sopralluoghi del commissario e fatto da sfondo a ritrovamenti e appostamenti.
Dirigiti poi verso il borgo marinaro di Sampieri, caratteristico e suggestivo; a Punta Pisciotto, in un luogo isolato che domina la bella spiaggia sabbiosa, sorge la Fornace Penna, ovvero, per Montalbano, la Mannara. Costruita nel 1909, vi si fabbricavano laterizi che venivano esportati in tutto il Mediterraneo. Andata distrutta nel 1924 a causa di un incendio doloso, oggi è una struttura architettonica protetta dal vincolo di archeologia industriale.
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