La nostra Bella Italia è ricca di tradizioni. Ma esiste una regione in particolare dove si svolge una professione molto interessante: il trullaro.
La Puglia è una regione meravigliosa. Il suo mare, le spiagge, il cibo, le gente. E non manca lo zoosafari di Fasano o le grotte di Castellana. C’è tanto da vedere e scoprire, in ogni angolo della regione.
Ma non sempre ci si concentra anche sulle campagne pugliesi e le loro bellissime tradizioni. E allora andiamo a scoprire i trulli, che stanno attirando sempre di più anche i turisti in visita in questa splendida regione.
Bisogna ricordare che la pietra di calcare puro era sempre stata una risorsa disponibile in Puglia ed era pronta per essere lavorata per farne una costruzione. La forma a cono del trullo era davvero originale. La costruzione era utilizzata per viverci oppure come ricovero per gli animali. Il trullo negli anni ha ripreso splendore e sono addirittura nati i maestri trullari, che sono molto ricercati e purtroppo pochissimi. Loro sì che sanno come edificare un trullo oppure ristrutturarlo.
Per comprendere meglio questo mestiere così affascinante, c’è la testimonianza di un maestro trullaro Angelo Nicola Guarnieri, di Locorotondo, come riporta il sito quivalleditria.it, che ha proseguito l’attività di suo nonno, continuando la tradizione dei trulli. Poi all’età di 27 anni decise di avviare la propria attività di costruzione e ristrutturazione dei trulli.
“Squadrare la pietra con il martello” è la parte più faticosa del mestiere di trullaro. Non tutti sono disposti a sottoporsi a queste fatiche e quindi il mestiere sta diventando sempre più unico che raro. Questa la lamentela del nostro trullaro. Anche posizionare una pietra sull’altra non è un lavoro facile e richiede forza. Ma quando – alla fine di tutto il lavoro – si posa il pinnacolo in cima e il trullo è pronto, allora sì che la fatica è valsa tutta.
Sarebbe quindi un sogno – per Guarnieri – quello di creare una scuola specialistica che insegni il mestiere oramai in via di estinzione. Sarebbe utile anche per lui poter poi assumere quei maestri trullari che si formerebbero in questa scuola, dato che è sempre molto difficile trovarne di disponibili. Purtroppo scuole di questo genere non esistono affatto e invece c’è la necessità. Addirittura il nostro maestro trullaro ha ricevuto una proposta di edificare un trullo in America o all’estero, ha dovuto purtroppo rinunciare, dato che ha troppo lavoro da svolgere e nessun aiuto.
Ma in cosa dovrebbe consistere questa scuola secondo il nostro trullaro? Si tratterebbe di un percorso di tre anni alternando pratica e teoria. Studiare la pietra, come viene lavorata con il martello e poi come viene posata. Per poi concentrarsi sulla progettazione del trullo e la sua ristrutturazione. Sicuramente la scuola che si potrebbe aprire attirerebbe tanti giovani in cerca di lavoro da ogni parte d’Italia o anche dall’estero. E perché no! Anche esportare la maestranza formata in questa scuola sarebbe un sogno.
Speriamo che diventi realtà. I trulli sono uno dei tanti fiori all’occhiello della nostra Bella Italia e vanno preservati.
Aspiranti trullari, fatevi avanti !
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