Se siete attratti da luoghi infestati da fantasmi c’è un posto in Italia che fa per voi. La storia che si nasconde dietro quest’isola è da brividi
Esiste un turismo particolare che va a caccia di fantasmi. Per chi ama le storie spettrali questi sono luoghi molto ambiti e nel mondo sono tante le destinazioni per questo tipo di attività. Spesso gli horror e la televisione ambienta queste storie particolari nei paesi del nord o negli Stati Uniti, con tutta l”industria cinematografica e letteraria. Ma anche l’Italia è ricca di questi luoghi da brividi.
Lo sapevate che anche in Italia esiste un posto infestato? Si trova in un’isola e per chi è debole di cuore è consigliato di non recarcisi mai. Questo luogo è famoso per numerosi avvistamenti e sono tantissimi i visitatori che partono con la speranza di vedere e fotografare i fantasmi che vivrebbero in questo luogo. La cosa più interessante è che questa isola si trova a due passi da una città rinomata per essere una delle più romantiche al mondo.
Di fronte a Malamocco, nella laguna sud di Venezia, si trova un’isola disabitata di sette ettari chiamata Poveglia, considerata uno dei luoghi più infestati del mondo. Anticamente era un centro florido e popoloso, ma oggi è disseminata di rovine sepolte nel verde ed è abbandonata all’erosione e chiusa al turismo. Durante la guerra di Chioggia, l’isola venne sfruttata come avamposto militare per la sua posizione strategica e la sua decadenza iniziò proprio in quel periodo. Al termine del conflitto, l’isola era completamente devastata e la popolazione era ormai ridotta a poche decine di abitanti.
La storia oscura di Poveglia ha inizio nel 1700 quando si trasforma in un luogo di quarantena per uomini e merci e in un lazzaretto dove i malati di peste venivano confinati. Dopo la morte di questi ultimi, venivano bruciati e sepolti sull’isola stessa, dando inizio a leggende e storie inquietanti sui fantasmi delle persone colpite dalla terribile epidemia. La tensione e il mistero intorno all’isola aumentarono quando, tra il 1922 e il 1946, si costruì un edificio di dubbia funzione, ancora oggi oggetto di dibattito.
Nonostante alcuni archivi storici siano a favore della presenza di una casa di riposo per anziani al suo interno, molti elementi conducono a pensare che fosse in realtà un ospedale psichiatrico. Una pietra recante la scritta “reparto psichiatria”, ancora presente tra le rovine dell’isola, avvalorerebbe questa ipotesi. Secondo la leggenda, all’interno del manicomio di Poveglia ci sarebbero state terribili torture sugli ospiti ricoverati.
Tra i racconti più inquietanti, spunta quello del responsabile del reparto di psichiatria che, dopo aver condotto brutali esperimenti sui pazienti, sarebbe impazzito e avrebbe deciso di togliersi la vita gettandosi dal campanile dell’antica pieve di San Vitale. L’infermiera presente sostenne che l’uomo non morì con l’impatto al suolo, ma soffocò a causa di una strana nebbia che si era propagata dal terreno. Nonostante l’isola sia stata ceduta al Demanio nel 1968, alcuni visitatori che l’hanno esplorata negli ultimi decenni raccontano di aver visto le anime erranti degli ospiti dell’edificio vagare tra i corridoi ormai deserti o di aver sentito voci e lamenti spettrali provenire da quei luoghi.
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