La costruzione attuale (un fabbricato a pianta allungata con la facciata volta a valle) non ha più l’aspetto di un castello medievale tipico. Tutto l’edificio poggia su un terrazzamento sorretto da fondazioni di sostegno ad arco che, viste dal basso, danno l’impressione di costituire corpo unico con il fabbricato, facendogli assumere così un aspetto ancora più massiccio ed originale.
Nella sua lunga storia (il castello risale al 1242) passò in proprietà a diverse famiglie. Tra i primi proprietari vi fu un discendente della famiglia Bard (tristemente famosa nella storia valdostana per le nefandezze compiute da alcuni suoi membri), dal quale poi passò, nel 1364, a Enrico di Quart; da questi, dopo una breve parentesi in cui il castello fu in mano ai Savoia, il feudo e il castello passarono di mano in mano sino al barone Ferrod, proprietario della miniera di rame di Ollomont.
Tutti questi cambiamenti di proprietà non furono indolori per l’antico castello, che dovette seguire, con adattamenti e modifiche radicali, gli umori e le esigenze abitative dei vari padroni. Chi però lo trasformò completamente fu il Ferrod, che dell’edificio originario conservò solo la torre quadrata inglobata nel nuovo assetto architettonico.
Dopo il Ferrod, le cui fortune economiche tramontarono in seguito al fallimento della sua impresa estrattiva e commerciale, il castello finì in mano ad altri proprietari, tra i quali vi fu nuovamente un lontano discendente dei Bard.
Nel 1869 il re Vittorio Emanuele II lo acquistò destinandolo a residenza reale estiva durante i suoi soggiorni in valle d’Aosta, in occasione delle battute di caccia nel Gran Paradiso. Il re cacciatore, diede l’assetto definitivo al vasto complesso: aggiunse le scuderie e sopraelevò la torre antica, che assunse l’atipico aspetto attuale di incerta classificazione stilistica.
Anche gli ambienti interni furono ristrutturati e trasformati per accogliere il reale proprietario; di questa presenza ne è indiscutibile testimonianza il grande salone interamente decorato dai trofei di caccia di Vittorio Emanuele II. I trofei esposti (in maggioranza stambecchi e camosci), non solo nel salone ma anche nel corridoio, dimostrano quanto fosse grande la passione per la caccia del “re galantuomo”, ma anche quanto poco buon gusto egli ebbe nel volerli appendere in casa in così gran numero.
Oltre al salone dei trofei, vi sono altre stanze e camere dove vivevano il re e il suo seguito. Questi ambienti sono arredati con mobili, quadri, specchiere del ‘700 e dell’800 assieme ad altri oggetti e soprammobili dell’antico artigianato valdostano.
Durante l’ultimo conflitto e nei primi anni del dopoguerra, il castello di Sarre ospitò reparti di truppe militari, le quali ebbero poco rispetto per le antiche strutture e memorie storiche. Le stanze reali, i saloni e gli altri ambienti furono usati in malo modo, danneggiati e in parte spogliati degli arredi. Lavori di ristrutturazione hanno fermato il degrado e ulteriori lavori hanno ridato agli ambienti interni il loro primitivo aspetto e l’antica dignità regale.
Il castello fu abitato per villeggiatura dalla regina Maria José anche negli anni successivi alla monarchia.
Nel 1989 la Regione Valle dAosta ha acquistato il complesso per restaurarlo. Oggi può essere considerato un museo della presenza sabauda in Valle dAosta.
Orari
Ingresso accompagnato
L’ultima visita viene effettuata 30 minuti prima della chiusura.
- Da aprile a settembre:
dalle 9.00 alle 19.00, tutti i giorni
25 luglio e 22 agosto ultimo ingresso ore 16.00 per l’evento “Châteaux en Musique”
- Da ottobre 2018 a marzo 2019:
dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00
Chiuso il lunedì, tranne il 31 dicembre
Prezzi
Intero: € 5,00
Ridotto: € 3,50 (comitive di almeno 25 persone paganti, studenti universitari, convenzioni specifiche)
Ridotto minori: € 2,00 (ragazzi di età compresa fra 6 e 18 anni, scolaresche)
Gratuito:
bambini fino a 6 anni non compiuti
soggetti portatori di handicap in possesso della certificazione di cui alla legge 104/92 e loro accompagnatori
insegnanti e accompagnatori di scolaresche, in proporzione di 1 ogni 10 alunni.
Possibilità di acquistare abbonamenti per la visita di diversi siti direttamente presso la biglietteria del castello.