Vi siete mai chiesti quale lungo viaggio compiano le banane per arrivare in Italia? Stiamo per svelarvi i segreti sulla conservazione e sulla maturazione del frutto.
La banana è un frutto amato da grandi e piccini. Fonte di potassio aiuta gli sportivi ed è un delizioso snack durante una pausa.
Un casco di banane compie in media un viaggio di oltre 10mila chilometri prima di arrivare sulle nostre tavole. L’Italia importa annualmente circa 630mila tonnellate di banane per soddisfare il consumo pro capite di 10,5 chili a persona (circa 60 banane) a dimostrazione di quanto il frutto sia apprezzato.
La banana è ricca di nutrienti come antiossidanti, fibre, vitamina C, magnesio, potassio e folati. Aiuta a migliorare i livelli di glicemia e favorisce la salute del cuore e dei reni. È un prodotto, poi, molto resistente che necessita di pochi accorgimenti per la conservazione nonostante il lungo viaggio che compie.
Il viaggio delle banane per arrivare in Italia inizia da lontano
Nel mondo circa 107 Paesi hanno piantagioni di banano. Si trovano specialmente nella fascia tropicale e l’India risulta essere il maggior produttore in assoluto. Questa, però, non è una nazione esportatrice. Quasi tutti i frutti vengono destinati al consumo interno.
Le banane che arrivano in Europa provengono dall’Ecuador, uno dei principali Paesi esportatori con Colombia e Filippine. Da qui, dunque, la partenza di un lungo viaggio in direzione Italia.
Nelle piantagioni si producono caschi che pesano anche 40 chili. Vengono raccolti con il macete quando i frutti sono verdi ma sviluppati in grandezza per essere portati nella prima stazione di lavorazione in modo tale da procedere con un lavaggio e la cosiddetta “insacchettatura”.
La banane rimangono in magazzino per circa 24 ore ad una temperatura di 13° prima di essere caricate in un container refrigerante e imbarcate sulle navi. Il viaggio ha durata differente in base alla piantagione di partenza. Servono quattro settimane, ad esempio, per arrivare in Europa dall’Ecuador. Per tutto questo periodo i frutti rimangono in una sorta di letargo grazie alla temperatura bassa di 13°.
Dopo che le navi attraccano nel porto di destinazione, le banane vengono trasferite in alcune celle a bassa temperatura e con tasso di umidità controllato per favorire la maturazione completa. Si tratta di una fase molto importante, che richiede competenze tecniche specifiche per non rovinare il lavoro compiuto fino a quel momento.
Il viaggio non ha intaccato le proprietà organolettiche del prodotto. Il risveglio dal letargo dovrà conservare anch’esso qualità e aroma delle banane senza l’uso di sostanze chimiche o di atmosfera modificata. Gli esperti, così, faranno completare la maturazione naturale del frutto e le banane che arriveranno sulle nostre tavole saranno come se fossero state appena colte.