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Cosa c’entra Winnie The Pooh con le sparatorie negli Stati Uniti? Il collegamento da brividi

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Sebastiano Spinelli

Winnie The Pooh è davvero il responsabile delle sparatorie avvenute negli Stati Uniti? Ecco che cosa lo sta facendo pensare.

I personaggi dei fumetti che amiamo sono davvero tanti, ma nessuno ha la stessa fama di Winnie The Pooh, il simpatico orsacchiotto giallo che ama il miele e i suoi amici. Tutti noi lo abbiamo scoperto in tenera età, e continua a rimanere impresso nella nostra mente e nei nostri cuori come se fosse il primo giorno. Tuttavia, dei genitori e degli insegnanti pensano che non sia esattamente così “buono” come crediamo tutti noi.

La segnalazione parte da un gruppo di insegnanti e genitori del Texas, che hanno denunciato alle autorità il libro “Stay Safe“, che ha come protagonista Winnie The Poo. All’apparenza potrebbe sembrare un’ assurdità, ma il contenuto del libro non pare essere tanto innocente quanto il personaggio che lo rappresenta. Infatti, ai bambini di quattro anni viene insegnato dall’orsacchiotto giallo in che modo rispondere ad una sparatoria a scuola.

Winnie The Pooh insegna ai bambini come difendersi da una sparatoria, ma gli insegnanti non sono d’accordo: è pura follia

Viene insegnato tramite il sottotitolo “corri, nascondi e combatti“, in riferimento a che cosa fare se un uomo armato entra nell’edificio. Delle parole così tanto dure sono state lette da molti bambini, ai quali è stato distribuito il libro da portare nelle aule della scuola materna e della scuola elementare dove vanno. Ma come è strutturato l’interno di questo libro, e che cosa pensano i genitori e gli insegnanti dei contenuti che espone?

Winnie The Pooh è una icona fra tutti i bambini – itinerari.it

Esattamente come il sottotitolo, anche le pagine interne del libro parlano dello stessa tema. Altri personaggi del Bosco dei Centro Acri dicono ai bambini che è molto importante nascondersi, come anche chiamare la polizia non appena ce n’è occasione. Un’altra pagina del libro, invece, suggerisce in maniera esplicita di non scappare, perché è altrettanto necessario combattere quando serve. Tutte queste menzioni a situazioni reali si sono rivelate essere assurde agli occhi dei lettori più adulti.

Una insegnante in particolare, dopo averlo letto, ha riferito alle autorità di aver trovato il libro estremamente inquietante. Una idea del genere, sempre secondo la maestra, non dovrebbe essere spiegata ai bambini in questo modo. Le sparatorie nelle scuole sono state affrontate in una maniera più che sbagliata e per nulla comprensiva, a tal punto da indignare sia l’insegnante che i genitori stessi che sono stati avvisati dell’esistenza di Stay Safe.

Sebastiano Spinelli

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