Il nuovo decreto interviene sul mondo del lavoro con tanti cambiamenti: ecco le novità e chi riguarderanno.
Il governo guidato da Giorgia Meloni continua a lavorare sui decreti e, di recente, ne è arrivato uno su un tema da sempre caldissimo a livello politico e sociale: il nuovo decreto lavoro è stato pubblicato a maggio nella Gazzetta ufficiale n. 103 del 4 maggio 2023, approvato lo scorso 1° maggio dal Governo, con “Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro” , ma ora sembra arrivino altre novità.
Al momento infatti la maggioranza ha presentato, all’esame del Senato, alcuni emendamenti in merito che pare riguardino non soltanto il contributo affitto per chi si trova in affitto, ma anche degli sgravi fiscali destinati ai lavoratori del settore del turismo.
Come spesso succede, le proposte della maggioranza non trovano il favore dell’opposizione, ma l’esecutivo punta all’approvazione degli emendamenti; ecco tutti i dettagli in merito e cosa potrebbe cambiare nel caso venissero approvati.
Stando a quanto riportato anche da Il Sole 24 Ore, questi nuovi emendamenti proposti dalla maggioranza puntano a reintrodurre nella disciplina dell‘Assegno di inclusione la norma di poter corrispondere direttamente al locatore la parte del beneficio destinata per legge al pagamento dell’affitto. “La componente relativa all’integrazione del reddito dei nuclei familiari residenti in abitazione concessa in locazione di cui al comma precedente è erogata direttamente al locatore dell’immobile risultante dal contratto di locazione.
A tal fine il beneficiario comunica all’ente erogatore i dati del locatore” si legge nell’emendamento presentato da FdI. Nulla di troppo strano dunque, con la novità che potrebbe riguardare i beneficiari di Assegno di inclusione in affitto. Quanto al settore del turismo, Fratelli d’Italia ha presentato un ulteriore emendamento al Senato nel quale viene proposto uno sconto sull’Irpef in aggiunta ad un esonero contribuito per tutti quei lavoratori del settore nei mesi estivi.
Inoltre, stando all’emendamento presentato, dovrebbe anche essere applicato per l’intero anno 2023 “ai redditi percepiti dai lavoratori del settore turistico-ricettivo per la prestazione di attività lavorativa nelle giornate di sabato, domenica e festivi”. Dall’opposizione, il M5S ha invece presentato un emendamento per prolungare l’attività di smart-working per i soggetti più a rischio e considerabili fragili.
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