Oltre a essere molto fastidiose, le zanzare possono innescare una sindrome che non tutti conoscono. Ecco di che cosa si tratta.
L’estate finalmente è iniziata, dunque possiamo dare il via non solo alle vacanze, ma anche alle giornate trascorse in spiaggia, e alle serate che si prolungano fino a tardi all’aria aperta in compagnia di amici e familiari. Tale periodo dell’anno viene anche definito come la “bella stagione”, e se ne può facilmente comprendere il motivo. Ma come tutte le cose belle, anche l’estate nasconde le sue insidie.
Il rovescio della medaglia per eccellenza della stagione attualmente in corso è l’arrivo delle zanzare. Questi piccoli insetti ronzanti, infatti, con le loro punture sono in grado di infastidire tutte le nostre giornate e le nostre serate. Negli anni, ovviamente, ognuno ha trovato il proprio metodo per allontanarle. Si può ricorrere all’utilizzo dei classici zampironi, ad esempio, o degli appositi spray per uso cutaneo.
Tuttavia, nonostante tutte le accortezze che si possono avere, non è possibile farla franca, motivo per il quale scorgere la presenza di una o più punture sul proprio corpo è quasi all’ordine del giorno. Nella maggior parte dei casi, per fortuna, non ci sono alcune ripercussioni sulla salute. Per quanto sia raro, però, può capitare che le punture di zanzare portino all’insorgenza di una sindrome. Di che cosa si tratta? Come riconoscerla? Scopriamo insieme, a tal proposito, tutto quello che c’è da sapere.
Come precedentemente accennato, dunque, le punture di zanzara sono generalmente innocue, ma non lo sono per coloro i quali soffrono della sindrome di Skeeter. Essa si verifica, appunto, posteriormente alle punture, e consiste nella manifestazione di una vera e propria reazione allergica causata dai polipeptidi allergenici contenuti nella saliva dell’insetto.
Tale sostanza, in questi casi, viene riconosciuta dall’organismo come potenzialmente dannosa, e da questo momento si verifica la comparsa dei primi sintomi della sindrome. Essi sono pressoché gli stessi di una qualsiasi altra reazione allergica: eccessivo gonfiore dell’area interessata; linfonodi lievemente ingrossati; febbre; prurito e/o dolore.
In questi casi, ovviamente, è sempre meglio rivolgersi al proprio medico di fiducia per scongiurare eventuali complicazioni. I rimedi più efficaci, tuttavia, vedono coinvolti gli antistaminici; creme all’idrocortisone e il ghiaccio, da applicare sulla puntura per far diminuire il gonfiore.
Nei casi più gravi, non è da escludere anche la presenza di difficoltà respiratorie, gonfiore della lingua e di tutto il cavo orale, fino ad arrivare in alcuni casi agli svenimenti.
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