Cambia di nuovo il Codice della Strada. Multe più severe per farlo rispettare, ma servirà come deterrente?
Le multe sono il terrore degli automobilisti anche se per evitarle è necessario rispettare il famigerato Codice della Strada. Inoltre, è opportuno restare aggiornati sulle leggi e norme, poiché esse sono sottoposte a revisioni e cambiamenti. Nonostante le sanzioni fossero un valido deterrente, ancora troppi italiani non rispettano il Codice della Strada.
Una delle infrazioni più comuni è parcheggiare l’auto nel divieto di sosta. Per questo comportamento le multe sono molto severe e vanno da 165 ai 660 euro, mentre per i motociclisti sono più lievi, dagli 80 ai 320 euro. Per quanto riguarda le violazioni sui parcheggi, purtroppo tanti italiani rubano il posto ai disabili.
Ma la sanzione in questo caso è severa, con anche la sottrazione di 4 punti dalla patente. Questo perché l’uguaglianza e le pari opportunità sono principi fondamentali della Costituzione e cedere il posto a una persona che ne ha bisogno è considerato un imperativo. Le infrazioni al Codice della Strada sono molte, compresa anche l’odiosa guida in stato di ebbrezza e le norme sono molto articolate. Tuttavia, nel 2023 sono in arrivo nuovi cambiamenti.
Nel Nuovo Codice della Strada le multe saranno ancora più severe contro chi continua ad aggirarle con comportamenti maleducati e spericolati alla guida. Questa nuova revisione alle cifre è dovuta all’aumento delle infrazioni da parte degli automobilisti e l’estate purtroppo è una delle stagioni più a rischio.
Nonostante l’efficacia delle norme, infatti, molte persone non le temono, adottando comportamenti rischiosi per loro e per gli altri. Questo ha reso necessario, ancora una volta, una revisione del Codice della Strada, per inasprire le sanzioni a chi commette violazioni in materia. La paura di mettere mano al portafoglio potrebbe infatti portare gli automobilisti a comportarsi meglio e adottare un atteggiamento rispettoso per gli altri.
Tuttavia, oltre ai deterrenti in materia di contrasto, sarebbe opportuno insegnare l’educazione civica già dalle scuole o attraverso i mezzi di comunicazione, come televisione, social network e internet. Un cambiamento culturale, attuato attraverso l’informazione sui tanti rischi che si incontrano sulla strada, potrebbe portare a risultati più efficaci e a un comportamento più responsabile nella guida. Non che le persone non conoscano le norme, ma perché le ignorano. Il buon senso e l’educazione non si può imporre solo con le sanzioni, ma attraverso la sensibilizzazione civica.
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