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Itinerari al lago

Cosa vedere in un giorno sull’Isola Maggiore

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alessia

Insieme all’Isola Minore e all’Isola Polvese, l’Isola Maggiore si colloca nel lago Trasimeno, il più esteso lago dell’Italia centrale, quarto tra i laghi italiani subito dopo il lago di Como.

Nonostante quello che possa far supporre il nome, non si tratta dell’isola più grande del lago (primato che spetta invece all’Isola Polvese). L’isola conta 15 abitanti (dati Istat, 2017) ed ha una superficie di 24 ettari, racchiusa in un perimetro di 2 km. Per questo motivo è una località perfetta da visitare se avete soltanto una giornata a disposizione.

Si può raggiungere attraverso un servizio di traghetti che partono da Tuoro, Passignano e Castiglione del Lago.

Sbarcati dal traghetto nel piccolo ormeggio, ci si trova subito nel caratteristico borgo, che ha mantenuto l’aspetto di un tipico villaggio quattrocentesco di pescatori.

La pesca era l’attività più diffusa in passato al Trasimeno e proprio qui sorgeva la principale comunità peschereccia di tutto il lago, come dimostrano le piccole e colorate barche ancora oggi ormeggiate nei paraggi.

Via Guglielmi, che attraversa il borgo, è stata restaurata negli anni ’50 ed ha mantenuto la tipica pavimentazione di mattoni rossi disposti a coltellata. Sulla via, si affacciano edifici in pietra di pochi piani, le antiche case dei pescatori che un tempo numerosi abitavano l’isola.

Percorrendo il borgo, concediti delle soste per visitare alcune tappe fondamentali dell’Isola Maggiore.

Adiacente alla Chiesa del Buon Gesù, la Casa del Capitano del Popolo è conosciuta anche con il nome di “Palazzo dell’Antico Orologio”, proprio per l’inserimento dell’orologio nella facciata nella seconda metà del XVIII secolo. Il Il Palazzo è costruito anch’esso in pietra arenaria e presenta evidenti caratteri gotici, che permettono di datarlo al XIV secolo. Con tutta probabilità costituiva la residenza estiva dei “Capitani del Popolo”, i notabili perugini che un tempo amministravano l’isola, da cui ne è derivato il nome.

Oggi il Palazzo ospita un interessante centro di documentazione sulla storia dell’Isola Maggiore. Troverai pannelli e ricostruzioni grafiche che raccontano le attività economiche e in particolare la pesca sull’isola; antichi gonfaloni processionali che testimoniano le numerose confraternite che un tempo erano presenti; opere d’arte provenienti dalle chiese situate nell’isola, tra cui un crocifisso ligneo realizzato probabilmente per la Chiesa di San Francesco.

Adiacente al Palazzo, la Chiesa del Buon Gesù nacque probabilmente come oratorio per una delle più importanti confraternite dell’isola. Appena entrati, ci si trova di fronte alla bellissima lavorazione in pietra che inquadra l’altare con colonne tortili e che ricorda il famoso baldacchino della Basilica di San Pietro a Roma.

All’interno, troviamo tele di pittori locali tra cui: al centro la “Presentazione di Gesù al Tempio” di Anton Maria Garbi, pittore del XVIII secolo molto attivo nella zona; a sinistra l’“Assunzione della Vergine e Santi” di Giacomo Giorgetti, pittore di Assisi che realizzò l’opera attorno al 1630-40.

Stupisce trovare in quest’isola un Museo del merletto. Perché un museo dedicato all’arte del merletto sull’Isola Maggiore? Merito della marchesa Elena Guglielmi, la quale agli inizi del Novecento fondò proprio sull’isola una scuola-laboratorio di ricamo dedicata alle figlie dei pescatori. Qui le ragazze appresero l’arte del merletto a “punto Irlanda”, lavorazione all’uncinetto introdotta dalla marchesa ed eseguita ad imitazione del merletto irlandese, tramandato a sua volta dal personale di servizio della famiglia di origine appunto irlandese.

Il Museo conserva oggi i pizzi e lavori di ricamo realizzati dalle merlettaie dell’isola. La preziosa e significativa collezione di pezzi esposti, antichi e contemporanei, colpisce per l’alto pregio artigianale della loro lavorazione.

Un percorso interessante è quello che tocca tutti i luoghi di San Francesco direttamente legati al soggiorno sull’isola del santo di Assisi. L’Isola Maggiore ospitò San Francesco di Assisi nel 1211 per tutti i 40 giorni di digiuno e preghiera della Quaresima, come riportano documenti ufficiali dell’epoca. Il suo soggiorno spiega anche la presenza sull’isola di frati francescani già alla fine del Duecento, mentre un loro Convento sarà costruito più tardi, nel 1328, e diventerà poi quello che conosciamo come Castello Guglielmi.

Sono tre i luoghi che testimoniano il passaggio di San Francesco all’Isola Maggiore, ad oggi ancora tappa di pellegrinaggio di devoti e visitatori.

Per raggiungerli prosegui oltre il borgo sulla sinistra. Lasciati alle spalle il paesino, segui il percorso “Lungo Lago” o il suggestivo “Sentiero dei Lecci”, che si immerge nel bosco di lecci e pini, e attraversa l’isola.

Attraverso questo sentiero si raggiunge dapprima lo Scoglio di San Francesco, il punto in cui la barca di pescatori che lo trasportava approdò. Leggenda narra che nello scoglio vi siano ancora impressi i segni dei suoi gomiti e delle sue ginocchia.

Di fronte allo scoglio, vi sono due piccole cappelle dedicate al santo di Assisi. La prima è stata costruita a protezione della fonte che si narra San Francesco scavò con le sue stesse mani, facendo fuoriuscire acqua per abbeverarsi. La seconda, poco più in alto, sorge sul masso che fece da giaciglio a San Francesco durante il suo soggiorno.

Tra le cappelle e lo scoglio si trova la statua bronzea che raffigura il santo donata all’Isola Maggiore dai frati francescani di Santa Croce di Firenze nel 1982. Questo piccolo angolo di quiete e spiritualità è il punto più caro agli isolani devoti e a tutti i pellegrini.

Se si continua a salire sullo stesso sentiero verso la sommità dell’isola, si raggiungerà la Chiesa di San Michele Arcangelo, risalente al XII secolo. L’importanza della chiesa è legata in particolare alle testimonianze pittoriche che ospita, e che ne fanno uno degli edifici più ricchi ed interessanti dell’area del Trasimeno dal punto di vista storico e artistico. Le opere superstiti abbracciano un’arco cronologico molto vasto, che parte dalla fine del XIII secolo sino ai primi anni del XVI. Vi operarono dapprima artisti che avevano prontamente assimilato lo stile di Cimabue e Giotto, sul finire del Duecento e l’inizio del Trecento, e più tardi, a metà del XV secolo, alcuni tra i principali esponenti del Rinascimento in Umbria.

A ridosso del borgo si trova invece la chiesetta di San Salvatore, anche questa di stile romanico, risalente al XII secolo.

Purtroppo, il gioiellino dell’isola, Castello Guglielmi, non è visitabile in quanto proprietà privata. Fatto costruire, come residenza estiva, nel 1887, dal senatore Giacinto Guglielmi, nel 2010 verrà venduto ad una società che dichiarerà bancarotta poco dopo l’inizio del restauro. Nel 2014 il castello è stato proposto all’asta l’ultima volta ma questa è andata deserta. Il prezzo richiesto era di 7.6 milioni di Euro.

Qui termina il tuo tour all’Isola Maggiore. Riprendi il traghetto e torna sulla terraferma. Sicuramente dopo una giornata così intensa avrai fame: non poi lasciare il Trasimeno senza aver assaporato i deliziosi piatti fatti con il pesce del lago, come il tegamaccio, la Regina (carpa) in porchetta o il pesce persico fritto.

 

alessia

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