I laghi sono da sempre luoghi di mistero. Ricordi la celebre Dama del Lago del ciclo arturiano? Sicuramente si, ma c’è dell’altro.
La Dama del Lago era custode di Excalibur e figura enigmatica che emergeva dalle acque per influenzare il destino dei cavalieri. Questa immagine archetipica, di una donna misteriosa legata alle acque, riecheggia in numerose leggende in tutto il mondo, e non stupisce che anche il nostro Lago delle Lame abbia la sua protagonista: una dama bianca, altrettanto affascinante e altrettanto avvolta nel mistero.
A differenza della Dama del Lago arturiana, questa figura non è una custode di spade, ma l’incarnazione di una maledizione, il ricordo inquieto di un’antica tragedia. La leggenda del Lago delle Lame racconta di un villaggio sommerso, di un gesto disperato e di una madre in cerca del suo bambino. È una storia che, come tutte le leggende, si mescola al paesaggio, rendendo questo piccolo lago glaciale un luogo che sembra appartenere tanto al mondo reale quanto a quello dei sogni e degli incantesimi.
Alla scoperta del Lago delle Lame
Si racconta che, molto tempo fa, al posto del Lago delle Lame ci fosse un vivace villaggio, dove la vita scorreva tranquilla. Una sera, durante una festa di battesimo, l’aria era piena di musica e risate. Tutti si erano riuniti per celebrare il nuovo arrivato, persino una donna che stava passando di lì con un sacco di farina sulle spalle. Incuriosita dall’atmosfera gioiosa, decise di fermarsi e unirsi ai balli, lasciando per un momento incustodito il suo prezioso carico.
Quando fu il momento di riprendere il suo viaggio, però, si accorse che qualcosa non andava. Il sacco, una volta pesante, sembrava improvvisamente più leggero. Con una certa inquietudine lo aprì e trovò solo cenere: qualcuno, approfittando della sua distrazione, aveva sostituito la farina. La donna, furiosa per il tradimento, pronunciò una maledizione così potente che il villaggio intero sprofondò nella terra, inghiottito dalle viscere della montagna. Quando tutto si calmò, al posto del villaggio c’era solo un lago scuro e profondo. Si dice che l’unico a sopravvivere fu il neonato appena battezzato, simbolo di purezza e innocenza, mentre gli altri abitanti scomparvero per sempre.
Ma la leggenda è solo una parte del fascino di questo luogo. L’itinerario per raggiungere il Lago delle Lame è un’esperienza che vale la pena vivere anche solo per il percorso stesso. Partendo dal Parco della Val d’Aveto, in Liguria, ci si incammina attraverso sentieri ben segnalati che si snodano tra maestosi alberi secolari e radure piene di luce. Il silenzio è interrotto solo dal canto degli uccelli o dal fruscio delle foglie. Vi è mai capitato di sentirvi così in sintonia con la natura da dimenticare il tempo? Qui è inevitabile.
Arrivando al lago, sarete accolti da un panorama che sembra uscito da un dipinto: l’acqua limpida riflette il cielo e la vegetazione circostante, creando un contrasto suggestivo. Una volta giunti, potreste fermarvi per ammirare la superficie del lago e chissà, magari scorgere l’ombra della misteriosa dama bianca. Per i più curiosi, c’è anche la possibilità di esplorare i dintorni, dove si trovano tracce delle origini glaciali del lago, come le morene e i resti delle antiche colate.
L’area offre anche numerosi spunti per chi ama immergersi nella natura senza fretta. Un picnic sulle sponde del lago, un momento di relax ascoltando il vento tra gli alberi o una passeggiata che prosegue verso altri sentieri del parco. E se siete appassionati di fotografia, potete catturare la luce del sole che danza sull’acqua o l’ombra degli alberi riflessa sulla superficie.
Dunque, adesso tocca te, vieni a vedere con i tuoi occhi se la dama bianca è davvero lì!