Posto a ben 977 metri d’altitudine, il lago di Sauris si trova al confine nord est del Friuli Venezia Giulia, nel mezzo di una valle protetta dalle montagne. E’ la valle del Sauris, che dà il nome al lago e al paese (1212 m s.l.m.), annoverato nel club dei borghi autentici d’Italia.
La zona, eccezion fatta per i turisti che la affollano nei mesi estivi, è abitata da un popolo originario di lingua tedesca, che ha conservato le sue tradizioni sia nel dialetto che nella cultura, ma che allo stesso tempo ha acquisito un senso di appartenenza alla zona e a tutto il Friuli.
Si tratta probabilmente di uno dei laghi artificiali più belli d’Europa, la cui nascita risale al 1948, anno in cui venne ultimata la realizzazione della diga sul fiume Lumiei, iniziati nel 1941 allo scopo di sfruttare l’energia idroelettrica. I lavori erano diretti dall’Ing. Carlo Semenza, che poco dopo progetterà la tristemente nota diga dei Vajont.
A quel tempo la diga era la più alta d’Italia e la seconda più alta d’Europa, grazie alla sua altezza di 136 metri. Periodicamente (l’ultima volta nell’inverno del 2013) vengono effettuate delle operazioni di manutenzione che provocano lo svuotamento del lago, e ciò riporta alla luce i resti dell’antico abitato sommerso di La Màina, compreso l’antico edificio dell’albergo cittadino.
Il lago è formato da una massa d’acqua di 73 milioni di metri cubi, trattenuti dai 100000 metri cubi di calcestruzzo della diga a doppia curvatura gestita dalla Edipower.
D’estate il lago di Sauris è una destinazione turistica molto frequentata per via delle numerose attività praticabili, a partire dalla pesca fino al canottaggio o al windsurf. Gli amanti delle passeggiate saranno contenti di sapere che si possono trovare numerosi sentieri, sia quelli pianeggianti che circondano il lago adatti alle famiglie sia quelli che si inerpicano sugli alti pendii della zona. Ci sono anche itinerari per la mountain bike molto interessanti, che dal lago arrivano fino alla Forcella Pieltinis, superando un dislivello di circa 900 metri. Ad ogni modo dopo una faticosa camminata sarà possibile rifocillarsi a Sauris, località famosa per prosciutti, speck e birra e per le sue belle chiese di Sant’Osvaldo e San Lorenzo.
Primo punto di osservazione : Via San Valentino, proprio dove sorge l’argine della diga.
Secondo punto di osservazione : cinquecento metri più avanti, dopo l’uscita dal tunnel (troverete anche un punto dove lasciare la macchina e qualche panchina.
Terzo punto di osservazione : sempre sulla stessa strada, dopo il bivio per Lateis, nei pressi della fermata dell’autobus (troverete uno Spaccio sulla destra). Lasciate la macchina dove possibile e scendete attraverso una scaletta nei pressi della fermata dell’autobus, verso il lago. Potrete spingervi molto in basso, pur rimanendo a circa una ventina di metri al di sopra dell’acqua. E godere così dell’incredibile vastità del lago sovrastato dalle imponenti montagne. Che – viste da qui – vi faranno sentire davvero piccoli.
Ci sono tre modi per raggiungere il lago:
Da Ampezzo (UD) bisogna proseguire in direzione Sauris per la SP73, la strada è unica ed arriva direttamente sopra la diga. La strada si arrampica su per la valle ma consente un viaggio tranquillo e scorrevole. Verso la fine bisogna passare 3 gallerie, di cui due abbastanza lunghe (600, 250, 650 metri rispettivamente). Le gallerie sono in salita con pendenza ragguardevole, scavate su roccia viva ed oltretutto con delle curve. Elemento caratteristico è la pavimentazione in pavé.
Da Cima Gogna (BL) si prosegue per la SS619 in direzione della casera Razzo ed in seguito si svolta per Sauris sulla SP73, proseguendo sulla strada in direzione Ampezzo si raggiunge la diga da monte.
Per il passo della Pura: da Ampezzo si prosegue in direzione Forni per la SS52, dopo circa 3 km sulla destra si imbocca la strada che passa per il passo della Pura e raggiunge la diga dal lato destro della valle dopo circa 15 km. Prima della diga c’è una galleria di circa 170 metri.
Esistono dei parcheggi in prossimità del lago.
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