È raggiungibile percorrendo la strada provinciale del Conero, che da Ancona, in meno di otto chilometri conduce a Portonovo. Un tratto breve, che regala scorci mozzafiato: affacci diretti sul mare e sulla costa rocciosa, che in alcuni punti precipita a strapiombo, rivelando piccole e grandi spiagge di sabbia candida, lambite dall’acqua cristallina. Tutt’intorno, la splendida cornice del parco, dominato dall’imponente mole del Conero.
La baia di Portonovo, è guardata dalla piccola chiesa di Santa Maria, insigne esempio di architettura romanica, arricchita di elementi bizantini e lombardi. È affacciata sul mare e si raggiunge percorrendo un piacevole sentiero ombreggiato dai lecci.
La sua costruzione risale all’XI secolo, e si caratterizza per il colore bianco candido dei piccoli blocchi in pietra calcarea con la quale è stata realizzata. Alla chiesa era annesso un edificio monastico benedettino, andato distrutto. Oltre ad essere le uniche testimonianze di vita a Portonovo, furono un importante centro economico e religioso, nonostante la posizione li esponesse agli attacchi dal mare.
Il complesso fu più volte colpito dalle frane che si staccavano dal monte. Una di queste, costrinse i frati benedettini ad abbandonare definitivamente il monastero nel 1320.
A poca distanza, un anfiteatro di rocce, circonda la splendida spiaggia della Vela, un’incantevole baia di ciottoli bianchi, incastonata nel verde intenso della macchia mediterranea.
Deve il suo nome allo scoglio a forma di vela che affiora dall’acqua davanti alla riva.
Ci sono poi la spiaggia del Trave e quella di Mezzavalle, entrambe raggiungibili a piedi attraverso sentieri immersi nel verde.
Più attrezzata quella della Torre, con un comodo rimessaggio barche. A dominarla, la Torre Clementina, costruita nel 1716, per volere di Papa Clemente XI. Dal suo terrazzo, le sentinelle riuscivano a controllare il tratto di mare che va da Portonovo alle scogliere delle Due Sorelle.
Un altro edificio storico di grande interesse, è il Fortino Napoleonico del 1810, eretto allo scopo di difendere il versante meridionale della città di Ancona. Per la costruzione, furono utilizzate le pietre dell’antico monastero benedettino di Santa Maria. Dopo anni di incurie, è stato sottoposto ad un intervento di restauro, che lo ha riportato all’antico splendore.
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