Lo splendore dell’antica Baiae, iniziò sin dalla tarda età repubblicana, epoca in cui l’abbondanza delle benefiche acque termali, e un clima particolarmente mite, favorirono l’insediamento dei Romani che qui costruirono sontuose residenze ed eleganti ville patrizie.
La bellezza dei luoghi scelti dagli esponenti più in vista della vita politica e sociale di Roma, è stata più volte decantata da poeti e scrittori latini; Orazio descrisse il golfo di Baia, come “il più incantevole del mondo”.
La vocazione residenziale della città, emerse soprattutto in età imperiale, quando insieme alla zona circostante, fu scelta come residenza esclusiva dagli imperatori, i quali conferirono un’impronta di magnificenza e sfarzo alla località, che ben presto divenne una delle “perle” romane.
La vita lussuosa e dissoluta che vi si conduceva, provocò le critiche di Seneca e Properzio, in quanto Baia divenne presto teatro di alcuni episodi cruenti della storia di Roma.
Più tardi, i ripetuti fenomeni bradisismici, che provocarono la lenta sommersione della zona e i disastrosi effetti delle eruzioni dei vulcani flegrei, portarono alla quasi totale scomparsa dell’insediamento romano e dei suoi grandiosi monumenti.
Dal secondo dopoguerra, è iniziato un attento lavoro di scavi, che ha riportato alla luce le vestigia dell’antica Baiae, oggi visibili nella zona archeologica.
I resti appartengono all’antico complesso del Palatium imperiale, che comprende strutture destinate solo in minima parte ad uso termale.
Gli edifici risalgono ad un periodo compreso fra il I e il IV secolo d.C.; i ruderi, collegati tra loro da rampe, gradinate e corridoi, si dividono in tre settori distinti: in quello di Sosandra, così chiamato per il ritrovamento di una statua in marmo, si ammirano i resti di un Teatro-Ninfeo. Su un’ampia terrazza, si trovano le vestigia del Bagno di Sosandra, consistente in una piscina con loggiato, alimentata all’epoca da una fonte termale tuttora attiva.
Il settore di Mercurio, è costituito da un edificio a pianta circolare, probabilmente destinato alle terme, le cui pareti, sostengono una volta a calotta.
Il settore di Venere infine, si sviluppa su vari livelli e si compone di diversi ambienti, uno dei quali, accoglieva un Ninfeo dotato di fontana.
A questo settore, apparteneva anche la grande aula circolare fuori dal parco archeologico, a ridosso della banchina del porto, nota come Tempio di Venere.
Le rovine della parte sommersa dell’antica città, costituiscono il Parco Archeologico Sommerso di Baia, visitabile tramite escursioni a bordo di apposite barche dal fondo trasparente, o immersioni subacquee guidate.