E’ il balcone della Riviera Ligure. Per alcuni la più particolare, per altri la meno straordinaria delle Cinque Terre, Corniglia è da sempre oggetto di discussione e lei stessa pare discutere con se medesima, aggrappata com’è su quello spuntone di roccia centro metri sopra il mare, tra folti di ulivi e filari di viti, combattuta tra la secolare vocazione rurale e il litorale che ammicca dal basso.
Posto tra Manarola e Vernazza, il borgo di Corniglia si differenzia notevolmente dagli altri delle Cinque Terre per la sua posizione elevata rispetto al mare. Sorge infatti su un promontorio, un terrazzo marino come quello di Volastra, alto un centinaio di metri, che precipita ripidissimo ed inaccessibile verso il mare con una vista che spazia su tutta la costa fino a Monterosso e punta Mesco.
Consideriamo Corniglia un luogo molto piacevole e tranquillo; appena un po’ più scomodo raggiungere il mare poiché è l’unico dei paesi del Parco Nazionale delle 5 Terre a non avere l’accesso diretto, ma per contro da molti punti del paese si godono panorami spettacolari ed unici.
Arrivarci in auto è troppo complicato, ma si aggiunge agevolmente col treno e con i pulmini del parco o con la propria auto. Per chi ama il trekking, una rete di meravigliosi sentieri la collega agli altri borghi delle Cinque Terre.
Secondo alcuni le origini sarebbero romano così come il nome che deriverebbe da un esponente della famosa gens Cornelia, a cui apparteneva anche il dittatore Lucio Cornelio Silla. Secondo altri invece, il nome deriverebbe dalla parola “corno” (sperone) dovuta alla particolare conformazione del luogo.
Certa è la fama del borgo in epoca medievale, se è vero che Boccaccio, in una novella del Decameron, scrive che l’abate di Cluny, prigioniero di Ghino di Tacco, “viene curato con due fette di pane arrostito ed un gran bicchiere di Vernaccia di Corniglia”. Dopo una serie di vicissitudini, il feudo nel 1276 passò sotto il dominio di Genova.
L’abitato di Corniglia è circondato da suggestivi e tipici terrazzamenti (chiamati “fasce” in dialetto) su cui gli abitanti coltivano da sempre la vite, da cui si ricava il tipico vino bianco della zona, già prodotto qui in epoca romana.
L’attrazione più affascinante di tutta la zona è la chiesa di San Pietro. Costruita nel 1334 sui resti di un precedente edificio, è un superbo esempio di gotico genovese. Di fronte alla facciata si è colpiti dall’inaspettato senso di verticalità: cinque gradini conducono al portale con arco a tutto sesto, nella cui lunetta si annidano luminose sculture. Più in alto occhieggia un rosone di marmo di Carrara al cui centro spicca il cervo simbolo di Corniglia. L’interno, diviso in tre navate, è impreziosito da un fonte battesimale del XII secolo.
In prossimità della chiesa parrocchiale sono ancora oggi visibili i resti della torre di avvistamento, eretta dai Genovesi nel XVI secolo.
Dalla terrazza di Santa Maria, a cui si accede tramite via Fieschi, si può godere di uno splendido panorama sul mare che spazia fino a Manarola, oltre che al Santuario di Nostra Signora delle Grazie di San Bernardino.
Nella piazza centrale del paese di trova la cappella dei flagellanti di S. Caterina, realizzata nel Settecento, ed il monumento ai caduti di Corniglia del 1926.
A strapiombo sul mare, il cimitero sorge sui ruderi di una fortezza genovese risalente al Cinquecento. Nel medioevo qui doveva trovarsi un castello con una grande torre, di cui non si è conservato nulla.
Su Corniglia veglia San Bernardino, frazione abbarbicata su un monte a quasi 400 m. d’altezza: il locale santuario di N.S. delle Grazie conserva un dipinto che, secondo la leggenda, fu miracolosamente rinnovato quando gli abitanti stabilirono di sostituirlo con una statua.
Pur essendo l’unica delle Cinque Terre a non avere accesso diretto al mare, paradossalmente ospita una delle spiagge più note di tutta la Liguria: la spiaggia di Guvano, famosa per i nudisti e negli anni settanta per gli hippy.
Ma se non siete dei nudisti e le principali e piccole spiagge delle Cinque Terre vi sono già venute a noia, potete visitare senza problemi la spiaggia di Guvano, non è obbligatorio prendere il sole senza veli. La cosa più importante è comportarsi civilmente e non prestare particolare attenzione agli altri.
Si tratta di una spiaggia tranquilla ed incontaminata, del tutto sprovvista di bar, bagni e servizi a pagamento. Ma sta proprio in questo la bellezza di questo angolo di paradiso allo stato brado!
Posta nell’incantevole baia rocciosa tra Vernazza e Corniglia, è raggiungibile in due modi. Il primo, più avventuroso, è attraversando il sentiero azzurro per Vernazza, scendendo a sinistra dopo 10-15 minuti, seguendo una cartello con la scritta “Freebeach” in circa un’ora e quindici minuti.
Il secondo percorso è decisamente insolito perché attraversa il tunnel della dismessa ferrovia ottocentesca Genova-La Spezia, ben segnalata dalla stazione di Corniglia. Arrivati ad un cancello di metallo improbabile si suona ad un citofono, il transito nella galleria illuminata ha un costo di 5 euro (che si pagano all’uscita del tunnel) e dura circa 15 minuti.
Ci sono altre due spiagge fruibili a Corniglia, più facilmente raggiungibili: lo spiaggione di Corniglia e la Marina di Corniglia. Il primo si trova nei pressi della stazione del treno, subito dopo le baracche del Villaggio Europa. La seconda è posta sotto il paese nel versante in direzione Vernazza, a ridosso del promontorio, raggiungibile con una scalinata dal centro del paese.
Il sentiero Azzurro è il sentiero più semplice, più famoso e più visitato di tutte le Cinque Terre. E’ diviso in quattro tratti che collegano tra di loro tutti i cinque borghi delle Cinque Terre, per una lunghezza totale di 12 km.
L’accesso al sentiero è a pagamento, perché molto spesso dopo le piogge autunnali alcune delle sue parti sono chiuse per la riparazione. Il costo varia a seconda del numero di parti aperte, di solito si tratta di 5-7 euro.
Diversi sentieri interessano Corniglia.
Il secondo tratto del Sentiero Azzurro (2b) passa molto vicino al mare e collega Manarola con la stazione di Corniglia, lungo un tratto non impegnativo di 2 km, per un tempo di percorrenza totale di 40-60 minuti.
Il sentiero che porta a Vernazza (2c) si snoda invece attraverso la zona boschiva per poco più di 3 km. Da essa si apre un bel panorama sulla Riviera delle Cinque Terre, Corniglia e sul piccolo villaggio di San Bernardino, che svetta sulla cima del monte.
Da quest’ultimo sentiero è possibile raggiungere la spiaggia di Guvano attraverso il sentiero X2, la cui percorrenza è più difficoltosa perché è spesso interrotto da frane, ma se non volete raggiungere la spiaggia attraverso la galleria buia, questo è la strada per voi.
Se vi interessa un itinerario attraverso le vie della cristianità, date un’occhiata al nostro articolo riguardante i santuari più affascinanti delle Cinque Terre, tra cui quello di Corniglia.
Un accesso veramente impervio per il paese è la ormai nota scalinata della “Lardarina”, che parte dalla zona della stazione, e che si sviluppa su 22 rampe per un totale di 377 gradini. Percorrerla d’estate è un’esperienza che non si dimentica.
Nella spiaggia di Marina di Corniglia c’è la possibilità di effettuare bellissime immersioni subacquee, dove potrete ammirare aragoste, triglie e murene e delle meravigliose spugne.
La chiesa di San Pietro è sede ogni estate del Festival organistico delle 5 Terre, durante il quale gli antichi organi a canne racchiusi nelle pievi e nei santuari delle Cinque Terre saranno protagonisti attraverso i recital di grandi organisti italiani e stranieri.
Il 29 giugno si festeggia il patrono San Pietro con la classica processione per le vie del paese, dalla chiesa di San Pietro fino alla terrazza di Santa Maria. La specialità gastronomica tipica della festa è la torta di riso, preparata con riso, formaggio, uova e cotta al forno. Altrettanto tipica è la distribuzione in piazza della Torta dei Fieschi a tutti i partecipanti alla festa.
Ogni anno l’8 settembre si celebra la festa del santuario di Corniglia, San Bernardino: gli abitanti del paese si recano in pellegrinaggio alla piccola chiesetta della frazione, con profonda devozione verso Nostra Signora delle Grazie.
Nel mese di luglio, la sagra dell’Asado prevede anche gastronomia locale e della Val di Vara, tra cui sgabei, salumi, formaggi della e Vino DOC Cinque Terre.
Ma l’appuntamento più caratteristico, che coinvolge un insostituibile aroma della tradizione ligure è quello che si tiene nel mese di luglio: il festival del basilico, con oltre seimila piantine che adornano i carugi, i terrazzi e i balconi inondando tutto il borgo con il suo profumo. Le contrade concorrono alla realizzazione del migliore allestimento coreografico, mentre i ristoranti, per tutta la durata del festival, proporranno a prezzo scontato i piatti a base di basilico presentando ricette originali. I bar, le enoteche, gli alimentari, gli artigiani del gelato, le pizzerie, si cimenteranno nella realizzazione di bevande, gelati, prodotti e pizze a base di questa insostituibile pianta aromatica della tradizione ligure.
Il “Festival dello Sciacchetrà” che si tiene nel mese di agosto fa invece onore al pregiato passito prodotto nelle Cinque Terre, con una giornata fra convegni, degustazioni e visite guidate. Lo Sciacchetrà è un vino passito che rientra nella Doc Cinque Terre 1973, da sempre caratterizzato dalle straordinarie qualità organolettiche e dalla lunga e delicata lavorazione. Ma non solo, anche dalla sua romantica provenienza. Questo vino, infatti, viene prodotto soltanto, appunto, nelle Cinque Terre: Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso.
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