Adagiata nell’ampio omonimo golfo, Follonica è un moderno centro balneare circondato da pinete e macchia mediterranea. Incantevole, il panorama si dipana da Punta Ala a Piombino, gli estremi della conca del Golfo, con spiagge di sabbia bianca, piccole cale isolate e acqua cristallina. Di fronte, l’Isola d’Elba, con i suoi tesori paesaggistici.
Cala Violina, la più famosa del Golfo, deve il suo nome al colore che assume nelle notti di luna. La si può raggiungere seguendo le indicazioni per Castiglione della Pescaia. Lasciata la macchina presso il porto turistico del “Puntone di Scarlino”, si prosegue per circa 60 minuti lungo una mulattiera percorribile a piedi, in bicicletta o a cavallo. La strada d’inoltra quindi nel bosco costeggiando dall’alto la riva del mare, fino a raggiungere l’insenatura di Cala Martina. Nei pressi, immerso nel verde del bosco, un monumento ricorda il passaggio di Giuseppe Garibaldi che, diretto in Sicilia, qui fece tappa per rifornirsi d’armi e munizioni. Ancora un po’ di strada e si raggiunge Cala Violina.
Una seconda escursione porta a Torre Mozza, a nord di Follonica. Qui, tra dune di sabbia e un solitario canneto, sorge una costruzione d’origine saracena. Ancora un km e si arriva a Carbonifera. La spiaggia si raggiunge percorrendo una passerella di legno che sovrasta una palude, popolata in inverno da numerosi volatili, e attraversando una pineta.
Lasciato il Golfo di Follonica, si attraversa la pineta di Punta Ala, dominata dal castello di origine medicea che fu di Italo Balbo. Dal paese si snodano numerosi sentieri che conducono sulle alture circostanti da cui si godono suggestivi panorami.
Scendendo a sud lungo la costa, si raggiunge Castiglione della Pescaia. Fiore all’occhiello di questo centro dalla spiccata vocazione turistica con un pittoresco porto è il borgo medievale, che domina il mare dalla parte alta dell’abitato. Chiuso da una cerchia di possenti mura con undici torri, tre portali e un castello triangolare, la rocca aragonese, il borgo conserva una suggestiva atmosfera d’altro tempi. Percorrendo le antiche strade di pietra viva che si inerpicano sino alla cima, ci si imbatte in antichi portali, arcate e scorci di architettura medievale.
Dalla costa ci si sposta verso l’entroterra per visitare quello che tra l’VIII e il VI sec. a.C. fu uno dei più importanti centri dell’Etruria, Vetulonia. Posta su un colle panoramico che domina la piana di Grosseto, conserva alcuni tratti dell’imponente cinta muraria con grandi blocchi poligonali. Poco fuori dal paese, si estende la necropoli, con tombe a pozzetto e a tumulo. I preziosi manufatti e i gioielli d’oro e argento rinvenuti nella necropoli testimoniano le fortune della città etrusca, che prosperò sfruttando le miniere d’argento e rame delle Colline Metallifere. Lungo la strada che porta a Buriano, si incontrano le due principali testimonianze, i tumuli della Pietrera e del Diavolino.
Lasciata alle spalle la necropoli, ci si dirige verso Grosseto, città moderna che racchiude all’interno delle possenti mura bastionate a impianto esagonale l’antico centro storico.Gradevole il giro delle mura, fatte erigere dai Medici alla fine del XVI sec. e nel 1835 incorporate in una cintura di viali e giardini, come a Lucca. A interrompere la continuità della cinta muraria è la Fortezza medicea, un imponente complesso fortificato del XVI secolo. Superata la Porta Vecchia, che si apre a sud nelle mura, si accede alla Piazza centrale, dove sorge il Duomo. Eretto alla fine del XIII sec., su un preesistente edificio romanico, presenta una facciata a fasce rosse e bianche interrotte da un portale istoriato. All’interno, a tre navate, la quattrocentesca fonte battesimale di Antonio Ghini e la tavola dell’Assunta di Matteo di Giovanni. In piazza Baccarini, il Museo Archeologico e d’Arte offre un’esposizione di reperti provenienti dagli scavi di Roselle, tra cui una sirena alata del II secolo, e utensili in bronzo da Vetulonia. La sezione di arte sacra mostra dipinti di scuola senese dal XIII al XVII sec., numerose tavole quattrocentesche e statue lignee. Nel vicino Convento benedettino di San Francesco, chiesa gotica del XII sec., è conservato un crocefisso su tavola di Duccio di Buoninsegna. Nel centro storico un monumento dedicato a Leopoldo II ricorda il promotore delle bonifiche della Maremma, che avviarono la rinascita di Grosseto nell’800.
A soli 3 km. a nord di Grosseto si trova un altro importante centro etrusco, a lungo rivale di Vetulonia: Bagno Roselle. L’abitato, disposto su due basse colline separate da una vallata, era un tempo difeso da una cinta muraria di oltre 3 km. Di questa cinta, oggi confine di tutta la zona archeologica, il tratto meglio conservato è quello del lato settentrionale, risalente al VI sec. a.C., che raggiunge 5 metri di altezza. Qui, gli scavi hanno portato alla luce i resti di un anfiteatro romano di età augustea, mentre la zona della collina più a sud ha restituito un edificio abitativo del VII sec. a.C., con case e botteghe artigianali. Tra le due colline, ruderi del foro romano, una basilica di età augustea e i resti di un edificio termale di epoca romana. I reperti rinvenuti nell’area sono conservati nel Museo Archeologico di Grosseto, che si apre con un plastico territoriale che colloca un lago accanto all’abitato. Si tratta del grande Lago Prile, oggi non più esistente.
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