Filicudi, l’isola meno turistica delle Eolie

Situata tra le isole di Salina e di Alicudi, l’isola di Filicudi è una delle isole più ambite e ricercate delle Eolie. Le piccole dimensioni dell’Isola, unitamente alla sua natura incontaminata e ai fondali cristallini, riescono ad attirare numerosi visitatori, anche se si tratta pur sempre di un turismo molto più calmo e pacato di quello che caratterizza i grandi circuiti.

Filicudi ha due porti: quello principale e quello di Pecorini Mare,utilizzato dalla nave proveniente da Napoli o come porto di riserva in caso di emergenza.

Suddivisa in più contrade collegate tra loro da una strada carrabile e da numerose antiche mulattiere, l’isola è abitata da circa 200 “filicudari”.

La trasparenza del suo mare e dei suoi fondali, le tinte dei suoi tramonti, le poche spiagge a sassolini la rendono selvaggiamente intrigante. Da sempre è infatti meta degli amanti della pesca subacquea e/o d’altura anche per la cospicua presenza delle secche di polipi e cernie.

Ma Filicudi non è solo tintarelle, passeggiate sui lungomari e pescate di totani sotto un cielo vanitoso che mette in mostra le sue stelle. Nei restanti mesi che non siano estivi, si cambia d’abito: rinnova i suoi colori, i suoi profumi, e nonostante il mare e i suoi effetti non suscitino lo stesso interesse della calda stagione, non perde il fascino di isola magica.

Le presenze dei villeggianti sono sporadiche, ma per il curioso turista che vi sbarca in un periodo insolito come quello autunnale o primaverile è un’ occasione imperdibile per conoscere e vivere l’isola in un rapporto a tu per tu.

Già da Ottobre chiunque sposta l’attenzione dal livello del mare a quello dell’aperta campagna per ammirarne dall’alto il territorio e per esplorare altre sfaccettature dell’isola delle Felci. Il visitatore occasionale, per questo motivo, passeggia per le mulattiere saracene o percorre i sentieri, certo quelli meno impervi, che conducono a Zucco Grande, Fontanella, Ficarrisi, Seccagni e Fossa Felci. Solo in tal modo può ammirare e compiacersi delle meraviglie isolane. Raggiungere a piedi questi siti, anche dietro l’isola, significa molto, per il semplice turista che ricerca una sorta di dialogo con essa o indaga per uno scambio ancora più intimo con la natura tutta.

IL TERRITORIO

Si vuole che il nome originario Phenicusa le sia stato dato perché in gran parte ricoperto di felci, che dal mare si portano fino alle bocche degli antichi crateri. Questa pianta ha dato anche il nome alla cima più alta, denominata appunto Monte delle Felci. Vi sono inoltre altre due montagne meno elevate: la Montagnola (383 metri) e il Torrione (280 metri), anch’esse ricoperte di fitte felci. L’origine dell’isola è vulcanica e i tre crateri sono le cime di tre antiche bocche vulcaniche.

A sud-est si protende dolcemente sul mare con una meravigliosa penisoletta chiamata Capo Graziano, anche questa di origine vulcanica.

Le coste dell’isola sono alte e rocciose, spesso cadono a picco sul mare, creando profondi vertiginosi avvallamenti e stupende insenature con piccole caratteristiche grotte, tra cui la bellissima grotta del Bue Marino, larga 30 e profonda 37 metri.

Vicino alla costa da una profondità marina svetta al cielo maestoso e s’innalza fino a 85 metri un sottile scoglio di classica bellezza denominato la Canna, nei pressi del quale viene praticata la pesca del corallo e delle spugne.

In località Case Ficarrisi, con una forma che ricorda vagamente un elefante, da cui il nome in siciliano “Giafante“, si trova un altro scogli  di origine vulcanica.

Il mare è incantevole, cristallino, senza traccia di inquinamento, con una rara trasparenza che consente di avvistare il fondale anche allontanandosi dalla riva.

Per la sua bellezza naturale e semplice l’UNESCO ha deciso di includere Filicudi all’interno dei Beni Patrimonio dell’Umanità. In poche parole oltre che a vivere una vacanza al mare, avrete la possibilità di visitare una delle più belle riserve naturali dell’Italia

COSA VEDERE

A Filicudi non c’è un vero e proprio “paese”, ma l’isola si divide in contrade collegate tra di loro da un’unica strada carrabile e da bellissimi e efficaci sentieri pedonali (strade comunali). Percorrere le strade comunali è una delle attività da svolgere sull’isola che permette di scorgere scorci sempre nuovi e affascinanti, ottenendo una visione “reale” di Filicudi così come era prima di essere raggiunta dalla tecnologia.

In prossimità del porto è facile andare a vedere le macine ed il sito archeologico, e visitare il Museo Archeologico (ingresso gratuito).

Alla fine del porto, nel mese di Luglio 2015 è stato impiantato il pontile galleggiante.

Una comoda strada rotabile collega la zona del porto alla parte più centrale dell’isola – via Rosa. Da via Rosa la strada si snoda su due diverse direzioni: una è quella che conduce a Val di Chiesa, antico insediamento dove sorge una delle due chiese di Filicudi e dove abitualmente viene festeggiato il patrono Santo Stefano. L’altra strada conduce a Pecorini, dove sono ubicati l’altra chiesa dell’isola e l’Ufficio postale. Poco distante, in località Canale, si raccordano varie mulattiere dalle quali si possono raggiungere le altre frazioni dell’isola.

Pecorini Mare il tempo sembra essersi fermato: un piccolo, incantevole borgo tra mare e montagna, raggiungibile attraverso una strada carrabile ed una comoda mulattiera, in estate intasato dalle barche che lì convergono alla ricerca di una boa per la notte o semplicemente per vivere l’esperienza dell’happy hour al Saloon, un punto di ritrovo ormai mitico per tutti coloro che vogliono l’aperitivo informale, immersi in una folla che non ci si aspetta, in un clima amichevole e festoso che solo in quella zona si ricre magicamente ogni anno.

Al Belvedere di Stimpagnato ogni giorno c’è un tramonto diverso, ogni giorno un’emozione mozzafiato. Complici Alicudi e lo scoglio della Canna, dal Belvedere è possibile vivere visioni indimenticabili, unica accortezza verificare bene l’ora del tramonto (bisogna arrivare almeno mezzora prima!) Se siete attenti e fortunati potrete anche vedere il tramonto della Luna, e magari vederla scomparire dietro Alicudi. 

Un altro villaggio che merita la visita è quello di Zucco Grande, o disabitato, un tempo una delle contrade più popolate, è meta di una delle più belle (e anche facili) passeggiate da fare a Filicudi. Raggiungibile da Valdichiesa a piedi comodamente in un’ora, il villaggio è una macchina del tempo, che consente al visitatore di immaginare una vita completamente a contatto con la natura generosa che ripagava con i suoi frutti le fatiche di chi ha raccolto e ordinato milioni di pietre creando terrazze da coltivare praticamente su tutta l’isola. Non è difficile immaginare le donne più belle di Filicudi (così raccontano gli anziani) correre tra gli alberi da frutta e in mezzo al grano. 

LE SPIAGGE

La spiaggia del porto, quella di Le punte, costituita da grosse pietre – per la verità piuttosto scomode se si e’ privi di teli da mare e/o materassini – si estende dall’hotel Phenicusa fin quasi a Capo Graziano nella zona delle macine, all’incirca sotto la zona del villaggio preistorico dov’è possibile ammirare le antiche costruzioni dei primi abitanti dell’isola. Il mare è quasi sempre piatto e trasparente e fare il bagno qui è un’esperienza unica. Con un po’ di attenzione è possibile vedere le capre selvatiche che “abitano” Monte Graziano.

Ci sono poi le spiagge di Siccagni: un primo tratto di spiaggia è tra il torrente Zucca ed il Vallone Vanniranna, un secondo tratto di spiaggia è vicino alla Punta del Perciato. 

Alla spiaggia delle Piramidi si arriva dalle case dello Zucco Grande attraverso un sentiero sterrato. Le Piramidi sono delle porzioni di montagna a picco sul mare ed a forma di piramide, di fronte alla spiaggia. Vicino alla spiaggia c’è anche la Sciara di Cordonello, un canalone (visibile dal mare) dove anticamente scorreva la lava di un vicino vulcano.

COSA FARE

Ma Filicudi è meta ideale per gli amanti del trekking o anche di semplici amanti della natura: le sue antiche mulattiere offrono un’esperienza unica, conducono in brevissimo tempo anche nelle zone più impervie dell’isola, in assoluta sicurezza.

Da non perdere l’escursione a Zucco Grande (circa 2 ore a/r) e quella a Stimpagnato, punto panoramico in zona Pecorini raggiungibile dalla strada in circa 10 minuti, dal quale osservare lo spettacolo del tramonto su Alicudi e su La Canna.

Presso il Centro Nautico è possibile noleggiare gommoni e barche con cui fare il giro dell’isola. Il giro si effettua in almeno due ore ed offre la possibilità di vedere da vicino panorami incantevoli, meta di gran parte dei crocieristi delle Eolie. Le coste di Filicudi sono infatti ricche di piccole insenature e spiaggette, molto carine e riservate che offrono scorci di rara bellezza.

Aggirarsi tra gli scogli Giafante, La Canna, Monte Nassari, della Fortuna, Cacato, oppure visitare l’interno della Grotta del Bue Marino sono esperienze di grande fascino che solo poche isole dell’arcipelago possono offrire.

Infine, la visita subacquea al Museo Archeologico sottomarino è un must che solo l’isola di Filicudi può offrirvi in tutto l’arcipelago.

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