Tra l’isola di Levanzo e la costa trapanese, nel bel mezzo dell’arcipelago delle Egadi, si trova l‘isolotto di Formica: un piccolo lembo di terra, quasi un grosso scoglio che trae il suo nome dall’invasione di formiche sui suoi scogli coperti di una pianta viscosa.
Fu abitata nel corso degli anni da Fenici, Cartaginesi, Greci, Troiani, Italici, Romani, Arabi, Normanni. Anche i Siciliani arrivarono in questo piccolo angolo di paradiso e vi costruirono una tonnara, poi però abbandonata nel tempo. L’isolotto a partire dagli anni ’80 è stato poi recuperato da “Mondo X“, una comunità terapeutica per tossicodipendenti fondata da Padre Eligio.
Il luogo ha un fascino tutto particolare poiché calmo e quieto con queste costruzioni antichissime; è possibile visitarla solamente previo invito oppure con approvazione della direzione. In quest’ultimo caso è comunque gradita la discrezione in modo tale da non turbare l’atmosfera e non ledere la privacy di chi abita nell’isola.
L’isola possiede un piccolo porto, adatto solo a diporti o piccole barche, ma l’attracco deve essere preventivamente autorizzato dai proprietari.
Anche dal punto di vista storico e archeologico, l’isola di Formica è particolarmente interessante. Le acque che si trovano tra i due isolotti e l’isola di Favignana sono colme di resti risalenti alla Prima Guerra Punica, quando nel 241 a.C. ci fu una terribile battaglia navale tra Cartaginesi e Romani. Uno spettacolo da non perdere per gli amanti delle immersioni.
Sulla terraferma c’è invece la vecchia tonnara un tempo proprietà dei Florio, seconda tonnara per importanza delle isole Egadi, con i resti di due antichi edifici che faranno gola agli amanti dell’archeologia industriale. Inoltre vi si trovano una costruzione fortificata con una torre, su cui è costruito un faro, e un mulino. Vi è situata anche una chiesetta molto antica, detta la chiesa del rais, dove i pescatori si recavano a pregare. Tutti edifici recuperati. Inoltre è presente un piccolo museo che custodisce varie anfore e un’antica barca perfettamente conservata, utilizzata una volta per la mattanza.
A circa 600 m ad ovest dall’isola si trova lo scoglio di Maraone.
Amministrativamente fa parte del comune di Favignana e ufficialmente conta un solo abitante.