La Versilia è una lunga spiaggia ininterrotta sul Tirreno, da Forte dei Marmi a Viareggio. Alle spalle le Alpi Apuane, verdissime di alberi. In questo tratto di Toscana c’è natura, storia, arte, fuse insieme nei marmi di Carrara, i più pregiati al mondo. Hanno fatto la storia di questi paesi e ne adornano le trade e le piazze. E, al confine con la liguria, troviamo la lunigiana, il territorio di Luni, la città fondata dai Romani nel II sec. a.C., talmente sfarzosa e ricca di marmi che i Normanni credettero fosse Roma.
FORTE DEI MARMI, VACANZE E VILLE ESCLUSIVE
La sua vocazione turistico-balneare nasce nell’800, quando viene scoperto il piacere delle vacanze al mare e delle giornate sulla spiaggia. Fino al 1618 Forte dei Marmi faceva parte di un’area paludosa ed era il posto dove venivano trasportati i marmi delle Apuane prima dell’imbarco. Nel 1618 Cosimo de’ Medici vi fece edificare un Magazzino dei Marmi, i cui resti sono visibili dalla provinciale. Nacque un primo nucleo abitato che si sviluppò lentamente, man mano che la zona veniva bonificata. Nel 1788 Leopoldo I vi eresse una Fortezza, in quella che è oggi la piazza principale, portò a termine l’opera di bonifica e diede grande impulso alla città.
Negli ultimi cento anni Forte dei Marmi è diventata una località di villeggiatura sempre più conosciuta. Giardini, ville immerse nel verde, stabilimenti balneari si inseriscono in tratti di paesaggio in cui la natura è ancora intatta.
PIETRASANTA E LE SUE VESTIGIA MEDIEVALI
Intorno alla metà del Duecento, il podestà di Lucca Guiscardo Pietrasanta fondò la città lungo la via Francigena per scopi militari. Presto cominciò a svilupparsi, seguendo da subito un preciso progetto urbanistico. Nell’XI secolo il porto di Motrone diviene un importante approdo marittimo. Un primo periodo di splendore della città si ebbe con il governo di Castruccio Castracani, il quale nel 1324 fece costruire la Rocchetta, o Rocca Arrighina, e restaurò la longobarda Rocca di Sala. Sorsero anche il Duomo, il convento di Sant’Agostino e il Palazzo Pretorio.
Dopo la sua morte Pietrasanta subì diverse dominazioni, finché nella seconda metà del ‘700 Leopoldo II, granduca di Toscana, la dichiarò “città nobile” e iniziò una politica di sviluppo e di espansione. Bonificò la campagna circostante, apportò migliorie all’acquedotto, promosse la costruzione di case rurali, concesse agevolazioni fiscali. Dopo la breve occupazione delle truppe napoleoniche, la città si riprese grazie soprattutto alla lavorazione dei marmi delle Apuane, cui ancora oggi si deve parte della sua fama.
In piazza Duomo il monumento marmoreo a Leopoldo II venne realizzato nell’800 dallo scultore di Pietrasanta Vincenzo Santini. Il Duomo, dedicato a San Martino, risale alla metà del sec. XIII. La facciata, di marmo, presenta un grande rosone del Quattrocento, opera del Riccomanni, e tre lunette con bassorilievi. L’interno, diviso in tre navate, contiene opere degli artisti locali più celebrati tra il XV e il XVI sec. Alla destra del Duomo il Battistero, costruito agli inizi del ‘600. All’interno due fonti battesimali, una di Donato Benti del 1509 e un’altra a forma di pozzo del 1389.
A poca distanza, lungo la strada intestata a Stagio Stagi, con Lorenzo Stagi e Lorenzo Riccomanni i maestri delle più illustri botteghe della zona tra il ‘400 e il ‘500, la Chiesa di San Biagio o della Misericordia. In essa una Madonna in trono di Lorenzo Cellini del 1550. Dirigendosi a Lucca, con una breve deviazione si raggiunge Valdicastello Carducci, con la casa natale del poeta.
IL LITORALE DI CAMAIORE E VIAREGGIO
Camaiore nasce nel secolo XIII, quando il potente comune di Lucca, dopo aver distrutto i feudi nei dintorni, impose alla popolazione di trasferirsi nel piccolo borgo. Nel 1374, dopo diversi saccheggi, ebbe le mura, dotate di tredici torri e di una rocca. Nel 1847 fu annessa al Granducato di Toscana. E vi rimase fino all’Unità d’Italia.
Il territorio di Camaiore si estende per circa 84 kmq dalle Apuane al mare. Tra i monumenti principali la Collegiata, del 1278, romanica, la cui torre è del 1365. Il Museo Archeologico Comunale raccoglie reperti dal paleolitico all’età romana. Accanto alla Chiesa di San Michele, del XII se., restaurata dopo la seconda guerra mondiale, il Museo di arte Sacra, sede nel Seicento della Confraternita del SS. Sacramento. Vi sono raccolte opere di grande valore tra cui un arazzo di scuola fiamminga del 1516 e una Vergine Annunziata del Quattrocento.
Proseguendo lungo la strada costiera si raggiunge, in breve tempo, Viareggio. Originariamente la città era parte di un territorio paludoso e malarico che costituiva lo sbocco a mare del territorio di Lucca. Nel 1171 i Signori di Lucca decisero di bonificare l’area e di valorizzarla. Costruirono una Torre lungo la Via Regia, che darà il nome alla città. Verso la fine del Quattrocento si procedette alla bonifica della zona e si diedero terre a chi avesse preso parte ai lavori. Nel Cinquecento il Senato di Lucca fece costruire la Torre Matilde, l’unico monumento antico della città. Il piccolo borgo crebbe fino a diventare, nel XVII secolo, un vero e proprio centro abitato in espansione. Ma è a partire dall’età napoleonica che Viareggio conosce un periodo di splendore. In molti, attratti dal clima e dai bagni di mare, vi costruiscono splendide ville. I primi stabilimenti, Dori e Nereo, nascono nel 1823. Uno è riservato alle signore e uno ai signori. Alla fine dell’800 nascono anche il Nettuno e la Balena. Il lungomare si arricchisce di ville liberty.
Non si va a Viareggio per i monumenti, ma per la passeggiata sul lungomare. Sulla strada bar, negozi, ristoranti. Tra gli edifici più famosi il cinema Savoia, i magazzini Duilio, in stile liberty, il Gran Caffè Margherita, decorato da Galileo Chini, il bagno Balena, art decò. Per il Carnevale, famoso in tutto il mondo, la strada si trasforma e accoglie la sfilata di carri allegorici.