Da La Spezia si raggiunge S. Stefano di Magra sulla A15. Si costeggia il Magra visitando Sarzana, Castelnuovo Magra, Nicola e Luni, Si risale il fiume toccando Fiumaretta, Ameglia, Arcola e Vezzano Ligure.
La Spezia è la città dell’Arsenale militare, trasferito da Genova per volere di Cavour.
Al suo ingresso si trova anche il Museo tecnico navale della Marina militare, che conserva oltre 150 modelli di navi, armi, cannoni e cimeli vari. Da visitare, la chiesa di Santa Maria Assunta, soprattutto per la terracotta policroma di Andrea della Robbia, raffigurante l’incoronazione della Vergine e la piazzetta medievale di Sant’Agostino. Bella la liberty villa Marmori, sede del Conservatorio di musica Giacomo Puccini.
La Spezia è città d’interni, ricca di musei. Il Museo civico d’arte antica medievale e moderna Amedeo Lia, ospitato nell’antico complesso dei frati di San Francesco di Paola, è un gioiello per l’arte dal Duecento al Quattrocento. Vi spiccano capolavori di Tiziano (Ritratto di gentiluomo) e Pontormo (Autoritratto). Il corpus delle opere comprende anche miniature, sculture e oggetti d’arte antica, per lo più medievale. Il Museo civico Giovanni Podenzana è particolarmente interessante per la sezione etnografica. La storia della Lunigiana passa attraverso l’esposizione di tessuti, costumi, utensili delle varie comunità di questa zona. Una citazione per il curioso Museo del Sigillo, forse la più grande collezione sfragistica esistente, che espone sigilli provenienti da tutto il mondo, a partire dal IV millennio a.C.
Veniamo al pezzo forte: il Museo civico Ubaldo Formentini, allestito presso lo splendido castello di San Giorgio: La Spezia merita una visita solo per i suoi tesori. Qui sono conservate le eccezionali e famosissime statue-stele della Lunigiana. Figure antropomorfe in pietra, caratterizzate da inquietanti teste a mezzaluna, risalenti all’età del Bronzo e del Ferro. Ritrovate casualmente dai contadini nel secolo scorso, mentre dissodavano i terreni, costituiscono l’ennesima conferma del grande interesse che riveste l’area dell’antica Luni.
San Terenzo è una piccola località, già sulla riva di levante del Golfo, che richiama ogni anno visitatori da tutto il mondo. Qui, a villa Magni, il poeta inglese Shelley trascorse gli ultimi giorni della sua vita, prima di morire “romanticamente”, annegando per una tempesta, che lo colse durante una gita a Viareggio.
Poco oltre, a villa Marigola, utilizzata per convegni culturali, soggiornarono D’Annunzio e il drammaturgo Sem Benelli, l’autore della “Cena delle beffe”. Fu proprio quest’ultimo a inventare il felice appellativo di Golfo dei Poeti. Una definizione appropriata visto l’elevato numero di artisti e letterati innamorati di questa terra: dal poeta G.G. Byron al pittore simbolista Bocklin, al circolo di scrittori legati a Bompiani, da Henry James a Virginia Woolf.
“Piccola città ventosa di case alte, mediterranee, pitturate di rosa e di giallo, piena di spruzzi di onde”. Così l’autrice di Gita al faro descrive Lerici, antica tappa di pellegrinaggio. Il borgo medievale è ancora ben conservato, a ridosso del Castello pisano-genovese (XIII-XVI secolo), grande esempio di architettura militare. Al suo interno si trova una cappella gotica dedicata a Sant’Anastasia. E’ anche sede del nuovo Museo geopaleontologico. Una spettacolare galleria di dinosauri e mostruosi rettili a grandezza naturale. In una sala del Museo viene simulata una scossa sismica. Una tavola vibrante segue i devastanti effetti tellurici raccontati in un video.
L’itinerario prosegue con la visita di due edifici secenteschi: l’oratorio di San Rocco e la chiesa di San Francesco.
Ventilata e protetta, la baia di Lerici è un vero paradiso per la vela. Due grandi scuole, la prestigiosa Scuola di Santa Teresa e il Centro velico Caprera, insegnano i fondamentali per viaggiare sull’acqua sfruttando la forza del vento. E’ molto frequentata anche da canoe e kajak.
Fiascherino, ancora frazione di Lerici, è un borgo isolato e selvaggio, costituito da casette medievali e punteggiato da splendide ville. I suoi tramonti colpirono David Herbert Lawrence, l’autore dell’Amante di Lady Chatterley, che qui si fermò tra il 1913 e il 1914 con la sua compagna Frieda Von Richtofen.
Con un po’ di attenzione, si possono raggiungere incantevoli calette. Molto frequentata, invece, la spiaggia dell’insenatura Eco del Mare.
Tellaro, poco più avanti, è l’ultimo borgo direttamente affacciato sul mare. Un mare turchese, che fece innamorare Mario Soldati. Scorci medievali, ancora intatti, e un’autentica venerazione per il polpo, tanto da entrare nello stemma cittadino.
Stupenda la chiesa rosa di San Giorgio, a picco sul mare. Nella vicina Montemarcello soggiornò Dante, ospitato nel monastero dei Benedettini di Santa Croce del Corvo (una targa lo ricorda). Negli anni Cinquanta divenne località vip.
Colpisce l’intatto aspetto medievale, grazie alle intime piazzette, le case di pietra e alcune macine di vecchi frantoi.
Immerso nel Parco di Montemarcello Magra, è un paradiso per gli amanti del trekking. Splendido il sentiero che arriva al mare, raggiungendo Punta Bianca.
La Liguria finisce a Bocca di Magra, sulla riva destra dell’omonimo fiume. Luogo ideale per fare gite in barca o dedicarsi alla pesca di prelibati muggini e orate. Il borgo è datempo rifugio di intellettuali. In passato, i nomi più noti furono quelli di Quasimodo, Gadda, Montale, Vittorini, Pavese, Bassani e Marguerite Duras.
Poco lontano dal paese, i resti di una villa romana del I sec., secondo alcuni studiosi, testimonierebbero che qui sorgeva il vecchio porto dell’antica Luni.
Anche Santo Stefano di Magra, al confine con la Toscana, conserva alcune tracce di un rilevante passato. In particolare, spicca la barocca chiesa di Santo Stefano. In passato il paese era un’importante tappa della via Francigena, antica via di pellegrinaggio medievale.
Privilegiato luogo di transito, fu conseguentemente anche un noto centro di commerci. Tra Sarzana e Santo Stefano Magra, si dirama inoltre una fitta rete di percorsi pedonali e per mountain bike. Uno spasso per chi ama la natura.
Gli appassionati di antiquariato invece non possono perdere la visita di Sarzana, nel settore uno dei più importanti centri d’Italia. Legno, ferro battuto, mobili d’epoca, brocantage: i collezionisti si danno appuntamento ogni anno alla Soffitta nella Strada, una mostra mercato che si ripete da quasi quarant’anni. La città, nel corso degli anni, è cresciuta in concomitanza con il rapido spopolamento della vicina Luni.
Nel suo cuore si erge la Cattedrale di Santa Maria Assunta, costruita nel XV secolo. La cappella di San Tommaso Apostolo conserva il Crocifisso di Maestro Guglielmo, tavola-capolavoro del XII sec. Vicino, si trova uno dei monumenti più celebri, la chiesa di Sant’Andrea, risalente al X sec. Sempre nel centro storico si erge la Cittadella: una fortezza a pianta rettangolare, fatta costruire da Lorenzo il Magnifico.
Piazza Matteotti è invece un’elegante vetrina per i palazzi del Sei-Settecento. Poco fuori dell’anello principale, si trova la chiesa di San Francesco, con il sepolcro di Guarnerio, degli Antelminelli, il figlio di Castruccio Castracani, morto bambino. A circa 2 km sorge invece sorge invece la trecentesca fortezza di Sarzanello, costruita da Castruccio Castracani, vero nucleo originario di Sarzana.
Castelnuovo Magra rapisce per i suoi silenzi. La prelibatezza della sua cucina e la bontà dei vini furono decantate da Mario Soldati. Nel suo castello, esule e al servizio dei Malaspina, Dante firmò un trattato col vescovo-conte di Luni. Si visita la parrocchiale che cela al suo interno preziose opere attribuite a Brueghel il Giovane e a van Dyck.
Nei dintorni, Nicola è un minuscolo borgo arroccato da cui si godono stupendi panorami dalle Alpi Apuane alla Versilia. Sempre sulla riva sinistra del fiume si trovano le rovine dell’antica Luni. Un’area archeologica tra le più significative nel Nord Italia. Luni, che ha dato il nome alla zona, la Lunigiana, è stata fondata dai Romani nel II sec. a.C. Il sito archeologico permette di capire l’importanza portuale della colonia, che imbarcava i marmi provenienti dalle cave di Carrara.
Si visitano le mura, il foro, il teatro e l’anfiteatro, le terme, un paio di templi e una splendida villa patrizia affrescata. L’annesso museo archeologico mostra tutti i materiali ritrovati durante gli scavi. Un terremoto e la malaria sancirono nel Medioevo la fine della città (la sua caducità fu cantata anche dal Petrarca, conoscitore di queste zone. In realtà quest’utlima era già un importante centro della civiltà etrusca. Le recenti scoperte delle misteriose statue-stele, conservate nel Museo civico Formentini di La Spezia e nel castello del Piagnaro di Pontremoli, aprono poi nuove e più ampie prospettive sull’importanza dell’intera Lungiana.
Risalendo il corso del Magra si incontra Ameglia, a cui appartengono le frazioni di Montemarcello e Bocca di Magra. Arroccato su un colle, il paese ha un aspetto d’altri tempi, caratterizzato da vicoli e case alte. Si sente già la vicinanza dell’entroterra toscano.
Arcola è un borgo collinare, dalla forte identità medievale. I dintorni sono ideali per passeggiate nel verde o in mountain bike. Una torre pentagonale ricorda l’antico castello smantellato dai genovesi. Bella la piazza dove si innalza la Parrocchiale, ben armonizzata con il carattere rurale del territorio.
Poco fuori, in località Baccano, la chiesa dei SS. Stefano e Margherita è un luogo misterioso. Il portale, infatti, reca una strana iscrizione: “questo è un luogo terribile“. Alcuni sostengono che l’oscura minaccia si riferirebbe alle numerose morti che si sono verificate nella zona in passato a causa di epidemie di peste o di tifo. Da vedere la cinquecentesca villa il Chioso, all’interno di un vasto parco coltivato anche a vigneti.
A Vezzano Ligure, splendida, affiorano le memorie di Mario Tobino, l’autore del celebre “Le libere donne di Magliano“. Qui si trova la casa dei Biasoli, la famiglia materna. Qui è ambientato “La brace dei Biasoli”, pubblicato nel 1956. Da alcuni anni si tiene il Premio letterario Mario Tobino, inserito nell’ambito della Sagra dell’Uva e del Gelato Artigianale. Una manifestazione che richiama ogni anno migliaia di visitatori.
Il borgo è diviso in due parti, inferiore e superiore. Si segnalano la romanica chiesa di Santa Maria, la barocca chiesa dell’Assunta, un campanile romanico, resti della chiesa di San Siro, e l’oratorio di Sant’Antonio. Salendo al castello, si gode di un’ottima vista di quelle che valgono il viaggio.