Tutto questo fa di questo territorio una zona di estrema importanza, sia dal punto di vista turistico che strettamente naturalistico, ciò a spinto il Fondo per l’Ambiente Italiano ad inserire l’area nelle prime 100 da salvaguardare e, soprattutto, da salvare da un’urbanizzazione incontrollata.
Le bellezze di Porto Selvaggio si tramutano in un’idea di vacanze nel Salento, un tuffo nelle acque cristalline della Puglia e nella verde macchia mediterranea. Svariati sono gli hotel nel Salento che saranno pronti ad ospitarvi e una volta giunti a Nardò non sarà difficile recarvi presso la splendida Baia di Porto Selvaggio, da qui potrete iniziare il vostro viaggio e subito ci si renderà conto di essere in un luogo incantato, paradisiaco. Un’insenatura rocciosa con pochissima sabbia e prevalenza di rocce che si apre sull’azzurro del mare.
Altrettanto bella è la Baia di Uluzzo, ma molto più difficile da raggiungere, una passeggiata alquanto faticosa per giungere in uno dei luoghi più suggestivi del Salento, qui non c’è una vera e propria spiaggia, ma solo scogli dai quali tuffarsi o ammirare il panorama. Il fondo del mare si presenta ricco e variegato, ad esempio gli amanti della subacquea potranno ammirare la Grotta delle Corvine a circa 12 metri di profondità. Alta 10 metri e larga 6 presenta al suo interno formazioni di natura calcarea e deve il suo nome alla fitta popolazione di Corvine che la abitano in determinati periodi dell’anno.
L’importanza di queste terre è anche di natura storica, infatti presso il Parco di Porto Selvaggio basterà alzare lo sguardo per notare ben tre torri: Torre dell’Alto, Torre Uluzzo e Torre Inserraglio, costruite tra il XV ed il XVI secolo per avvistare i nemici e difendersi dai loro attacchi. Tornando di migliaia di anni indietro però, la Baia di Uluzzo ci offre uno spettacolo senza paragoni: la Grotta del Cavallo chiamata così perché qui sono stati rinvenuti resti di animali risalenti all’epoca dell’Uomo di Neanderthal, le cui tracce sono riscontrabili anche dalla presenza di oggetti in pietra. Ritrovate anche segni di vita del paleolitico.
Tutto il Parco di Porto Selvaggio ha una notevole importanza archeologica, resti del primo neolitico vi sono presso la zona di Serra Cicoria, ma ovunque vi sono tracce di una vita passata. A tutto ciò va aggiunta la meravigliosa flora che popola questi territori, angoli di macchia mediterranea sopravvissuti a drastiche cementificazioni che rendono questo luogo ancor più emozionante.