San Vito lo Capo deve la sua fama anche a spiagge come Macari e alle calette della Riserva dello Zingaro. Quest’ultima è sicuramente un fiore all’occhiello per il turismo della Sicilia, grazie alle sue acque turchesi, la sabbia bianca fine, anfratti e scogliere a picco sul mare. Un territorio in cui litorale marino ed entroterra si amalgamano alla perfezione, così il verde della macchia mediterranea fa da sfondo alle calette di ciottoli bagnate da un mare i cui colori sono un’alternanza di ogni sfumatura di blu. Flora e fauna di questa terra arricchiscono tale paradiso naturale, anche la vegetazione marina è caratteristica basta pensare alla presenza dell’alga Cystoseira stricta indice di una superba qualità delle acque. Non mancano grotte nascoste, come la Grotta del Colombaccio o quella della Craperia.
Per chi vive il mare in ogni sua forma e non può fare a meno di visitare ciascun’angolo della costa, sarà bene sapere che qui a San Vito lo Capo non ci si annoia mai. Vi sono svariate calette, tutte splendide talvolta difficili da raggiungere, ma le meraviglie a cui si va incontro ripagano lo sforzo compiuto. La Riserva dello Zingaro offre difatti una quantità enorme di calette, come la Ficarella: sassolini bianchi che contrastano il verde intenso della vegetazione e il blu acceso del mare. La si può raggiungere con un cammino di circa 40 minuti una volta lasciata l’auto al parcheggio della Riserva. Molto bella è anche la caletta di Craperia o quella della Disa, una delle più ampie dell’intero Zingaro.
Ma se San Vito lo Capo gode di cotanta ammirazione, in Italia e all’estero, è anche grazie alla spiaggia Macari, che vi accoglierà con un paesaggio quasi caraibico. Vi è una lunga distesa sabbiosa la quale si sviluppa più in lunghezza che in larghezza, incastonata in un golfo frastagliato, caratterizzato da anfratti scogliosi e dalle falesie, coste rocciose su è possibile notare iscrizioni risalenti ad epoche preistoriche. Questa spiaggia si trova in un omonimo piccolo centro distante pochi Km da San Vito lo Capo.
Gli itinerari storico culturali non mancano e sono anche piuttosto suggestivi. Ad esempio l’antica tonnara, qui un tempo vi lavoravano coloro che, calando in mare pesanti reti, riuscivano a pescare l’ambito pesce. Con il passare del tempo il destino della tonnara sembrava oramai segnato, infatti fu chiusa nel 1969 ed è rimasta un luogo di culto per i pescatori e per chiunque ne abbia vissuto l’età gloriosa. Altrettanto affascinante è il faro di San Vito lo Capo, fatto costruire in epoca borbonica è ancora oggi uno dei più rilevanti dell’intera regione Sicilia, grazie anche alla sua potenza che fa arrivare la luce a 20 miglia marine di distanza.
Tutto questo potrà dunque spiegare il fascino esercitato da San Vito lo Capo, e rivaluta la nostra costa che nulla ha da invidiare a quelle estere. Questo è decisamente un gioiello italiano invidiato nel mondo.
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