Villa Santina è situata alla confluenza del torrente Degano con il Tagliamento. Quasi completamente distrutto dal terremoto del 1976, il paese è ora protetto da un muro di cemento che divide l’abitato dalla montagna che lo sovrasta. Da vedere il Monumento ai Caduti, realizzato nel 1926 da Attilio Selva, e la cinquecentesca Chiesa Parrocchiale probabilmente edificata su una precedente costruzione.
Nei dintorni di Villa Santina, in località Invillino, si trovano tracce di un antico castello che, in epoca medievale, faceva forse parte del sistema di difesa della Valle del Tagliamento. Recentemente sono inoltre stati portati alla luce i resti di una basilica paleocristiana, del IV-V secolo, che presenta un interessante pavimento a mosaico.
Lasciata Villa Santina, continuando a percorrere la strada principale, si raggiunge Ampezzo, località di villeggiatura posizionata su un altopiano nel cuore dell’Alta Valle del Tagliamento tra il fiume e il torrente Lumiei. La prima testimonianza ufficiale dell’esistenza di Ampezzo si trova in un documento che risale al 762, al tempo della dominazione dei Longobardi. La cittadina, che con Tolmezzo è centro importante della vale, è caratterizzata dalle tipiche case di stile carnico con i muri di pietra a vista, i soffitti a volta e i balconi di legno. Da visitare la chiesa parrocchiale di San Daniele, restaurata dopo il terremoto, costruita nella seconda metà del XVIII secolo e, nella piazza del paese, il seicentesco Palazzo della famiglia Borchia Nigris. Ad Ampezzo è stato recentemente inaugurato il Museo geologico della Carnia che raccoglie i numerosi fossili ritrovati. Di notevole bellezza è la foresta che circonda l’abitato, ricca di sentieri facilmente percorribili.
Superato Ampezzo, si prosegue verso nord-ovest lungo una strada panoramica che conduce a Sauris. Prima di raggiungere l’abitato si incontra, circondato dai boschi, l’omonimo lago artificiale, uno dei maggiori della regione, realizzato nel 1950. Il lago di Sauris, che si trova ad un’altezza di 975 metri, è stato creato grazie alla costruzione di una diga alta 136 metri.
Poco più avanti, nel cuore della soleggiata valle del Lumiei, si incontra Sauris, il comune più elevato della Carnia e di tutto il Friuli Venezia Giulia. Il paese, che nel dialetto locale tedesco si chiama Zahre, è circondato da una catena montuosa che lo isola dalle vicine località. Sauris è abitato sin dalle fine del 1200, quando nel territorio si insediarono popolazioni di lingua tedesca provenienti con tutta probabilità dalla Carinzia. Gli abitanti del villaggio conservano ancora oggi tradizioni e cultura di quelle genti: sia religiose, sia gastronomiche che popolari, a cominciare dal particolare dialetto di origine medievale parlato ancora oggi.
Il villaggio è oggi diviso in due: a Sauris di Sotto, sede del municipio, si trova un’interessante chiesa del 1361, ma rimaneggiata nel 1400, che conserva una pala di legno in stile gotico di Nicolò da Brunico. A Sauris di Sopra, distante 17 km, si trova la bella chiesa gotica di S. Lorenzo, edificata nel 1400, con una pala che si ritiene opera di Michele Parth da Brunico. A Sauris si trova inoltre il Santuario dedicato al Santo Re Osvaldo di Northumberland dove è custodita una reliquia (il pollice del santo) alla quale i fedeli attribuiscono poteri miracolosi.
Per raggiungere Forni di Sotto, prima, e Forni di Sopra, poi, è necessario tornare ad Ampezzo. Da qui, si prende la strada 52. Forni di Sotto, situato a quota 776 metri, è il comune più esteso di tutta la Carnia e sembra che i primi insediamenti risalgano all’epoca preromana. Il paese, diviso in più frazioni e oggi rinomata meta di villeggiatura, è stato interamente ricostruito dopo essere stato incendiato nel 1944 per rappresaglia dalle truppe nazifasciste. Dalla devastazione si salvarono le fontane e tre borgate da cui è stata avviata la ricostruzione. Appena fuori dall’abitato, si trova la Chiesa votiva di S. Lorenzo, che conserva oggetti preziosi e opere d’arte, mentre, nei dintorni, in località Chiastelàt si trovano i ruderi di un castello.
Superato Forni di Sotto, si prosegue sino a raggiungere Forni di Sopra, una caratteristica località di villeggiatura, dominata dalle Dolomiti Orientali. Il paese, punto di passaggio tra la Carnia e il Cadore, è centro di soggiorno estivo e dispone di impianti di risalita per le vicine piste da sci e ottime strutture alberghiere. I primi insediamenti a Forni di Sopra risalgono probabilmente all’epoca romana, e nel Medioevo è stato possedimento della famiglia Satorgnan. Il centro del paese conserva ancora molte testimonianze artistiche del passato, a cominciare dalle caratteristiche case in legno e pietra. Da visitare, la chiesa parrocchiale dell’Assunta, costruita verso la metà del 1800 e, di fronte a questa, la chiesa di San Floriano del 1400; nella frazione di Vico, la chiesa di S. Giacomo, originaria del Trecento, con un campanile a vela cinquecentesco.
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