Vittorio Emanuele II è stato, inconsapevolmente, il primo ecologista d’Italia. Infatti, per potersi permettere le ricche ed esclusive battute di caccia che tanto lo appassionavano, delimitò vasti territori del Piemonte a sua riserva privata. Una di queste, rimasta in larga misura selvaggia, è diventata il Parco naturale delle Alpi Marittime, il più esteso regionale del Piemonte (27.945 ettari), il cui asse stradale fondamentale percorre la valle Gesso e che insieme al confinante, francese Parc national du Mercantour costituisce un vasto territorio protetto situato al centro dell’Europa.
La natura cristallina delle rocce rende il paesaggio aspro e severo. Il territorio è stato profondamente modellato dall’azione glaciale, documentata dalla presenza di morene, circhi e residui piccoli ghiacciai. Numerosi sono i corsi d’acqua, le cascate e i piccoli laghi. La flora è ricchissima (2600 specie e una cinquantina di endemismi). Nel parco si possono ammirare numerose specie di mammiferi protetti, come il capriolo, lo stambecco (oltre 400 esemplari), il camoscio (più di 4000 capi), l’ermellino, la martora, recentemente è stato avvistato il lupo. Tra gli uccelli, la specie più appariscente è il gipeto, un imponente avvoltoio (apertura alare di 2,80 metri) reintrodotto nell’area negli ultimi anni.
PIccolo centro della media valle Gesso, che qui è caratterizzata da modeste alture ricoperte di castagneti mentre subito dopo il bivio per Entracque diventa particolarmente aspra per l’incombente presenza di graniti, Valdieri si trova a 774 metri, in un’ampia conca al margine etserno del parco; è caratterizzato dalla settecentesca parrocchiale San Martino, al cui interno, rivestito del pregiato marmo cipollino dorato della zona, si conserva il bel gruppo della Pietà, settecentesco.
Proseguendo nella valle Gesso si incontra, a Sant’Anna di Valdieri, la casa di Caccia ottocentesca dove risiedevano i Savoia e si raggiunge quindi Terme di Valdieri (1368 metri), all’incrocio di due valli dominate dalla Serra dell’Argentera. Le terme, che risalgono alla metà dell’Ottocento, sfruttano le acque di sorgenti solforose bromo-iodiche che sgorgano a 69 gradi.
Numerose strade di caccia facilitano le escursioni sulla Serra dell’Argentera, poderosa muraglia di roccia che chiude la valle superando i 3.200 di altitudine. Con circa 3 ore di cammino si possono raggiungere i rifugi Bozano, Morelli e Remondino, tutti situati sui 2450 metri.
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