Una valle a ferro di cavallo e una serie di terrazze dolcissime a strapiombo sulla Valdadige: questi sono Sarentino e Renon, ritagli felici di Sud Tirolo autentico, fuori dalle grandi vie del traffico e dello sci. Un piccolo mondo autosufficiente per antichi arti e mestieri, capace di cordialità ospitale e cucina antica e sapiente. A cavallo dei biondi haflinger, in mountain bike o con il trenino del Renon, si scopre la bellezza di un mondo ancora a misura d’uomo.
In ogni periodo dell’anno questa parte di Altoadige prepara piacevoli sorprese: fiaba nordica sotto la neve, Tirolo genuino nelle feste d’autunno, primavera profumata di pini, freschi pascoli d’estate.
Con i suoi 2.300 abitanti, il comune di Sarentino – il più grande per estensione di tutti i comuni dell’Alto Adige – è il centro economico, politico e sociale della valle. Una strada moderna e ampliata garantisce un collegamento rapido e sicuro con Bolzano, eppure la sensazione è quella di ritrovarsi in un altro mondo… Case storiche, tutte con scritte e alcune con data d’origine, sorgono accanto a edifici moderni e compongono un’immagine armoniosa e decisamente curata.
L’immagine del paese è caratterizzata dall’imponente chiesa parrocchiale di Maria Assunta con il suo campanile in stile romanico. Per gli abitanti di Sarentino il loro comune è semplicemente il “paese”. Nessun residente dirà mai: “vado a Sarentino”. Da queste parti si usa dire: “vado in paese”.
Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, il capoluogo sarentinese vide uno sviluppo notevole, tanto che oggi il paese vanta numerosi edifici nuovi oltre che case restaurate a regola d’arte e palazzine residenziali nella aree limitrofe del centro.
Sarentino ha un centro storico ricco di edifici medievali e un bel castello in stile gotico, lo Schloss Reinegg, ma il luogo forse più conosciuto in stile gotico è il piccolo antico Hotel Zum Hirschen.
A Costalovara, nel cuore del Renon, sono interessanti il nucleo di abitazioni cinquecentesche con affreschi e la antica chiesa di Monte di Mezzo.
Corno del Renon. Si parte da Collalbo per Longomoso fino a Pammern, si sale in funivia fino a cima Lago Nero, poi si prosegue a piedi e in meno di un’ora si giunge al rifugio Colle del Renon: da qui, come in uno stupendo plastico naturale, si può ammirare la totalità delle Dolomiti.
Cima San Cassiano. Si parte da Valdurna e si sale alla cima, mentre si può sostare poco oltre il rifugio Santa Croce. Con un buon allenamento è possibile – attraverso l’alta via che segue il crinale, toccando la Forcella San Cassiano, la cima San Giacomo e la Forcella Vallaga – compiere un semicerchio e ridiscendere a Valdurna senza ripetere due volte lo stesso sentiero.
La Proloco di Sarentino ha creato una rete di opportunità notevoli per il turismo equestre, appoggiandosi a rifugi, masi e baite che danno ospitalità e assistenza ai cavalieri che compiono il “ferro di cavallo”: itinerario di sette giorni attraverso gli alti pascoli della valle.
Gli itinerari di sci-alpinismo dei fondo sono numerosi, mentre le piste da discesa hanno come base gli impianti di risalita di Boscoriva-S.Martino.
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