Val di Susa: la Via Lattea e Briançon

L’antica strada della Val di Susa, dove transitarono gli eserciti di Annibale e di Napoleone, passa per paesi e borghi antichi: tutt’intorno boschi di larici e di pini, in uno scenario di grande suggestione. Dove fare passeggiate a piedi o a cavallo in zone ancora incontaminate, sulle piste della Via Lattea. E per chi voglia fare un salto nella vicina Francia, il fascino di Briançon (la città più alta d’Europa, coi suoi 1321 metri), cinta nella parte alta da fortificazioni e imponenti bastioni.

Questo itinerario è ideale a metà giugno-inizio luglio, quando la primavera montana è al massimo dello splendore, con i rododendri in fiore. Oppure d’inverno, con la neve, quando è possibile sciare sulla Via Lattea lungo un percorso magico che si sviluppa per oltre 400 km di piste tra Italia e Francia. Vi si arriva in automobile, da Torino, percorrendo la statale 24 per Susa e il Monginevro. In auto, ideale è il fuoristrada, sia d’inverno che d’estate. Sugli sci, data la vastità dello scenario, anche in piena stagione sciistica le piste non sono mai caotiche.

COSA VEDERE

Percorrendo la statale 24, dopo pochi km da Susa in direzione di Oulx, all’improvviso la via pare sbarrata dall’imponente mole del Forte di Exilles, uno dei più importanti sistemi difensivi del Piemonte, insieme al complesso fortificato di Fenestrelle e a quello di Vinadio. Venne impiegato a fasi alterne sia dai Savoia e sia dai francesi. La sua posizione al centro di una strettoia dell’alta Valle di Susa infatti lo rendeva una minaccia sia per gli eserciti che scendevano dall’alta valle che per quelli che risalivano dal fondo valle.

Il Forte fu edificato nel XII secolo, ma la costruzione subì successivi riadattamenti che si rendevano necessari via via che mutavano le esigenze di difesa. La passeggiata ai piedi dei bastioni è spettacolare.

Proseguendo lungo la strada che conduce a Cesana Torinese, sulla destra, vale una visita la chiesa di San Giuliano di Fenils, uno degli esempi più belli di architettura romanica alpina. L´atto di fondazione, secondo il Telmon, risale al 1490, ma l´edificio originale è stato oggetto di riplasmazioni successive nel tempo. Le uniche fonti storiche a cui riferirsi sono le relazioni delle visite pastorali, condotte dalla fine del Cinquecento alla fine del Settecento, dalle quali si evince come da una chiesa a navata unica orientata, si sia passati, attraverso una ristrutturazione avvenuta tra il 1747 e il 1758, alla configurazione planimetrica odierna. La chiesa si sviluppa secondo un impianto a tre navate in cui emerge una connotazione stilistica tardo barocca; dell´impianto originale rimane un piccolo corpo di fabbrica posto tra il portico e la navata centrale, che conserva un´apertura ad arco strombata, definita da conci di tufo squadrati, rivolta verso il cimitero. Il segno più rappresentativo dell’architettura originale è dato dalla torre campanaria, cui si accede attraverso una scaletta in pietra ricavata nello spessore della muratura, che conduce al primo solaio.

Da Cesana Torinese, in direzione Grangesises, si attraversa l’antico borgo di Bousson dove, come in altri piccoli paesi, la vita degli alpigiani scorre ancora secondo gli usi e le cadenze della tradizione montanara. Qui si può ammirare la parrocchiale con il portale gotico in pietra scolpita e il notevole campanile aguzzo in stile brianxonese. Poco oltre ci si sofferma alla casa delle lapidi, o meglio alle sue rovine. Le iscrizioni incise nella pietra lasciano pensare che il luogo sia stato abitato da trappisti o da eretici sfuggiti alle persecuzioni.

Da qui, si può allungare fino a Grangesises, costruito a ridosso delle grande del borgo vecchio. Il nuovo insediamento può essere considerato un esempio di come si possa costruire nel pieno rispetto dell’architettura montana locale. La sua particolarità consiste nell’essere realizzato nel rispetto dell’ambiente e delle caratteristiche architettoniche locali. In questo modo si è ricreato un tradizionale Villaggio Montano, senza traffico grazie ad un sistema di viabilità sotterranea. I portici, i vicoli, le strade, la piazza sono esclusivamente pedonali in un alternarsi di caratteristici scorci suggestivi che si affacciano su un panorama incantevole. Il Villaggio è stato progettato e realizzato con le caratteristiche degli antichi insediamenti spontanei. L’intera borgata è un’isola pedonale, ma la strada del veicolare permette di arrivare in prossimità di ogni chalet.

Vale poi la pena fermarsi a Champlas Seguin, e girare per le stradine del borgo, adagiate su un pianoro assolato. Ci sono grange del Settecento perfettamente ristrutturate, e tutt’intorno l’atmosfera del passato è intatta: pare quasi che qui il tempo si sia fermato. La stessa atmosfera si respira anche nella Trattoria Martin, dove ai tavoli di legno sotto il soffitto a volte viene servita polenta con pollo, salsiccia e formaggio, il tutto innaffiato da buon vino della Valle.

Merita una visita anche Briançon. Situata a 1326 metri sul livello del mare, alla confluenza di cinque valli, Briançon è la città più alta di Francia. Questa città d’arte e di storia, fortificata da Vauban nel XVIII secolo, è oggi classificata come patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Briançon ha infatti un numero notevole di fortificazioni, costruita nel XVIII secolo per migliorare il sistema di difesa della città. Così, nel corso della visita si scopre la città alta o la cittadella Vauban, il cuore stesso di Briançon, dominata dal forte del castello, e le diverse opere circostanti, il forte delle Salettes, il forte delle Trois Têtes o ancora il forte di Randouillet.

Una volta davanti alla porta di Pignerol, la città vecchia pittoresca, rivela ai suoi visitatori numerose testimonianze del suo passato. La Collegiata di Notre-Dame del XVIII secolo, la Chiesa delle Cordeliers del XIV secolo, le antiche dimore che si elevano su entrambi i lati delle ripide stradine, l’incantevole Place d’Armes circondata da belle facciate colorate che evocano la Provenza o ancora le fontane e le meridiane sono altrettante scoperte disponibili allo sguardo degli amanti dell’architettura.

Il paesino presenta un intrico di stradine che confluiscono sulla Grande-Rue o Grande Garguille. Ai lati, nelle belle case settecentesche ristrutturate dai colori vivaci, si affacciano negozietti e piccoli caffè dove è bello attardarsi per uno shopping di gusto francese e per un goloso assaggio soprattutto delle squisite crepes, dolci e salate.

COSA FARE 

Se siete amanti della camminate, potrete fare una passeggiata in tutta tranquillità ma di ampio respiro da Clavière ai pianori della Gimont a quota 2.400. Vi si arriva percorrendo la strada che scende dietro la chiese e che risale dalla parte opposta in direzione della Coche. Di qui si sale al rifugio Gimont (m. 2.200) che si raggiunge per un percorso molto dolce. Il rifugio è aperto da metà luglio a metà settembre, e durante la stagione invernale. Una sosta per un bicchiere di vino della Valle sulla terrazza inondata di sole e per un anticipo sul menù della cena che vi si può consumare. Non manca quasi mai la polenta con la fonduta con un gustoso brasato. Al rifugio vi si può arrivare anche con l’auto durante il periodo estivo. Di qui per raggiungere i pianori, si percorre un sentiero che, attraverso prati e boschi sempre meno fitti, porta alla meta: un vastissimo spiazzo erboso con qualche albero qua e là e un’imponente corona di montagne tutt’attorno. In luglio la passeggiata è un’esperienza indimenticabile per la bellezza dei rododendri in fiore e per la profusione di genziane blu violetto, nigritelle dall’incredibile profumo di cacao, stecchi di bosco odoroso.

Un’altra passeggiata bellissima conduce al Gran Bosco di Salbertrand, il parco naturale che si estende sull’intero versante sinistro della valle, a ridosso di Oulx. Nella fitta foresta di conifere è possibile incontrare cervi e caprioli e altri esemplari di una fauna assai diversificata.

Lo stesso itinerario che porta ai pianori della Gimont, opportunamente modificato, può essere concordato con la scuderia della Coche, che affitta cavalli e organizza passeggiate guidate.

Oppure  potrete fare un giro alla scoperta del territorio, nella valle di Thures e dell’Argentario che costituiscono un’oasi di natura alpina incontaminata e sono meta di escursionisti e naturalisti.

Se preferite passare un weekend sugli sci, potrete utilizzare gli impianti di risalita da Cesana Torinese, San Sicario, Clavière, grazie ai quali si raggiungono piste sempre diverse e ottimamente collegate che consentono lunghe discese di grande soddisfazione.

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