Il secondo centro della provincia di Cuneo è una vera città, ricca ed elegante; vista dalle colline circostanti, ha il profilo rossastro e turrito del libero comune medievale. I vini, i tartufi e l’industria dolciaria (rinomato il suo torrone e nota globalmente la sua Nutella, prodotta dalla Ferrero) la rendono famosa in tutto il mondo.
Risalgono al 5000 a.C. i primi insediamenti presso il fiume Tànaro, che resa la conca albese punto di commercio nelle età del Bronzo e del Ferro. Intorno al 100 a.C. l’abitato ottenne la cittadinanza romana come Alba Pompeia. A metà del X sec. d.C. la signoria del marchese Aleramo riportò pace nella regione dopo i secoli violenti dell’alto medioevo, e agricoltura, commerci ed edilizia urbana rifiorirono.
Risale al 1170 circa la nascita del comune, conteso tra famiglie nobili e ricca borghesia e tra guelfi e ghibellini. Delle tante torri costruite nei sec. XIV e XV dalla famiglie nobili ne resta una ventina, alcune delle quali incorporate nei palazzi.
Tra il XIV e il XVI secolo Alba fece parte del marchesato del Monferrato e dal 1631 fu assegnata ai Savoia.
Durante la Resistenza Alba fu libera repubblica per 23 giorni (10 ottobre – 2 novembre 1944); cantore di quegli avvenimenti fu Beppe Fenoglio (1922-63) nei romanzi I ventitré giorni della città di Alba e Il partigiano Johnny.
Piazza del Risorgimento – con il duomo, il Palazzo comunale (fine sec. XIII) e l’antico caffè Calissano – è l’animato centro cittadino. Il duomo di San Lorenzo conserva della chiesa romanica originaria i tre portali dell’XI secolo e una bassa torre racchiusa dentro il campanile romanico a doppie bifore, poiché l’aspetto attuale del luogo di culto è frutto di una ricostruzione quattrocentesca in stile gotico. L’interno, diviso in tre navate da pilastri dell’XI secolo, conserva un prezioso coro ligneo del XVI.
Dando le spalle al Duomo, invece, è possibile osservare tre alte torri a pianta quadrata che si ergono orgogliose sui tetti cittadini: sono i resti visibili delle “cento torri”, un particolare architettonico che in passato simboleggiava il potere dei signorotti locali e che negli anni è diventato anche il soprannome della cittadina – chiamata appunto città delle cento torri.
Via Cavour, che inizia dalla piazza, è porticata come si conviene a una strada ci città piemontese e affiancata da torri e case medievali. Nella vicina piazza Elvio Pertinace spicca l’imponente chiesa di San Giovanni Battista, di forme barocche, che conserva una bellissima Madonna con Gesù Bambino e santi, opera cinquecentesca della gloria locale: il pittore Macrino d’Alba.
Via Vittorio Emanuele II, la via Maestra che parte anch’essa da piazza Risorgimento e sulla quale affacciano numerosi edifici quattrocenteschi, è la strada del passeggio e il sabato è sede di un affollato e popolare mercato. Un’ondulata facciata in cotto annuncia la settecentesca chiesa di Santa Maria Maddalena, opera di Bernardo Antonio Vittone e interessante per l’elegante interno ellittico che fa pensare a una preziosa bomboniera. Il palazzo della Maddalena ospita il Civico Museo Federico Eusebio, dedicato all’archeologia cittadina, all’antropologia e alle scienze naturali. Al termine della via Maestra, i portici ottocenteschi disegnano la frequentata e mondana piazza Savona.
Interessante anche la vicina via Calissano, con il neoclassico Teatro sociale e la gotica duecentesca chiesa di San Domenico, restaurata dalla Famija Albèisa e utilizzata per concerti, mostre e manifestazioni.
Non può mancare una visita a Casa Fenoglio, la casa natale dello scrittore di Alba. Nella camera dove Beppe Fenoglio ha scritto la maggior parte delle sue opere – al primo piano del Centro Studi – è stato allestito uno spazio che ripercorre la vita dello scrittore, la famiglia, la città, le Langhe ed i suoi amici attraverso le fotografie originali di Aldo Agnelli e la presentazione di testi tratti dalle sue opere. Sono inoltre esposte le traduzioni delle opere di Fenoglio.
Da visitare la Fondazione Ferrero, attivissima nel campo sociale e culturale, tanto da aver dato vita ad uno spazio espositivo davvero interessante. Gli interessi e le azioni della Fondazione spaziano dall’età romana al XX secolo; i progetti possono essere consacrati a un singolo tema, illustrato da autori diversi – oppure a retrospettive di significativa rilevanza, in collaborazione con istituzioni e Musei nazionali e stranieri. Le mostre, oggi a cadenza biennale, contano decine di migliaia di visitatori che apprezzano l’alto valore qualitativo delle opere esposte e la gratuità dell’ingresso, espressione concreta della Responsabilità Sociale d’Impresa messa in atto dalla Famiglia Ferrero sin dagli esordi dell’attività imprenditoriale.
Per approfondire le origini e la storia della città, il tour di Alba Sotterranea è la scelta ideale. E’ un tour guidato da un archeologo professionista accreditato per una selezione di tre tappe tra le 32 del percorso archeologico cittadino, gli itinerari sono diversi di data in data; si concludono presso il museo archeologico e di scienze naturali Federico Eusebio, che ospita i Tesori del Tanaro, ossia i fossili del Mastodonte di Verduno (5,5 milioni di anni) e della Balenottera di Alba (8 milioni di anni) rivenuti lungo le sponde del fiume Tanaro, nonché tre ricche sezioni permanenti di archeologia preistorica, romana e scienze naturali, per un totale di 23 sale espositive.
Il castello Provana, uno dei più grandiosi del Settecento piemontese, domina Guarene (6 km a nord-est); all’interno del fortilizio sono notevoli la stanza da letto cinese, lo scalone e la cappella padronale, mentre dallo splendido giardino all’italiana si gode un panorama che spazia dal Monte Rosa alle Alpi Marittime e alle Langhe. In un palazzo settecentesco di Guarene ha sede la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per l’Arte, osservatorio sulla ricerca e sulla produzione delle avanguardie artistiche, che ospita mostre, presentazioni di libri e film, conferenze.
Da Guarene in 3 km si è a Magliano Alfieri, il cui grandioso castello barocco seicentesco, ornato di stucchi e affreschi, domina dalla cima di un colle il paesaggio del Roero e la valle Tànaro.
A soli 5 km da Alba, immancabile è il Castello di Grinzane Cavour, che sorge in uno degli scenari più spettacolari della Langa. L’imponente edificio, eretto attorno a una torre centrale risalente alla prima metà dell’XI secolo, può essere ammirato in tutta la sua bellezza originale in seguito al restauro iniziato nel 1960, in occasione del primo centenario dell’Unità d’Italia. Il Castello ospita ora l’Enoteca Regionale “Cavour”, la prima ad essere allestita in Piemonte nel 1967. Si tratta di una prestigiosa vetrina per i migliori vini e grappe piemontesi, tra i quali spiccano il Barolo e il Barbaresco. I vini sono sottoposti a una rigorosa selezione prima di essere esposti e messi in vendita insieme ai principali prodotti alimentari locali. Sono possibili Degustazioni in loco.
La tortuosa strada che da Alba sale verso Barbaresco (8 km a nord-est), che con Treiso e Neive compone il territorio del vino DOCG omonimo, percorre colline decorate dai filari dei vigneti e variamente colorate lungo il succedersi delle stagioni: il bianco e il rosa degli alberi da frutto in fiore in primavera, il blu-nero dei grappoli d’uva nascosti nel rosso brunito dei pampini in autunno. Inconfondibile nell’aspetto, con la torre medievale a picco sul fiume Tànaro, Barbaresco vive di vino (l’87% del suo territorio è sfruttato per l’agricoltura): per questo l’ottocentesca ex chiesa di San Donato ospita oggi, laicamente, l’Enoteca regionale del Barbaresco.
Presso il Tànaro sorge Santa Vittoria d’Alba (8 km a ovest), nella cui parte antica un castello del Mille, rifatto nel XV secolo, ospita oggi un panoramicissimo albergo-ristorante per vacanze e congressi. Nella cappella della Confraternita San Francesco si ammira un ciclo di affreschi cinquecenteschi raffiguranti scene della Vita e Passione di Gesù. In frazione Cinzano sono gli Archivi storici Cinzano-Mostra permanente, dove si possono visitare le reali cantine ricavate sotto la collina, la sala delle Erbe e degli Alambicchi (per produrre gli estratti per il vermut) e la UDV Glass Collection (144 bicchieri che spaziano lungo 2500 anni).
Un’altra proposta è quella di perdersi tra i paesaggi delle Langhe, che regalano forti emozioni tutto l’anno. I loro dolci poggi vitati, gli splendidi castelli che ne dominano le valli punteggiate di borghi, le pievi e le enoteche, rendono quest’area piemontese una delle culturalmente e scenograficamente più interessanti d’Italia.
L’evento più rinomato è quello che si tiene in ottobre e celebra il prodotto per eccellenza di questa terra: la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba. Un evento che richiama, oltre agli esperti locali, anche nutrite schiere di turisti stranieri. Qui si contrattano i prezzi del prezioso tubero bianco (il più pregiato), che possono raggiungere vette paragonabili soltanto a quelle dell’oro e delle gemme preziose (una grattatina di tartufo sul risotto o sull’insalata di carne cruda – la celebre albere – può costare più dell’intero pranzo).
I trifolao, con l’aiuto di cani specialmente addestrati, battono le colline delle Langhe alla ricerca del tubero, nascosto sottoterra. Il suo aspetto è rozzo e scostante, ricorda una patata mal riuscita e piena di bitorzoli, ma l’aroma, fragrante e ineffabile, seduce come un misterioso filtro d’amore.
Nel pieno della Fiera del Tartufo Bianco d’Alba, si svolge l’Albaromatica, rassegna per presentare le erbe aromatiche, officinali e le spezie prevista nel Centro Storico. The, tisane, ma anche confetti, caramelle, cioccolatini alle spezie e persino gelati alle erbe, mentre l’area “Benessere verde” mostrerà i mille impieghi di erbe e spezie nella cura del corpo e dello spirito attraverso oli, unguenti, creme e profumi.
In ottobre si svolgono anche le due principali manifestazioni folcloristiche cittadine: il Palio degli Asini e la Giostra delle Cento Torri.
Il Palio degli Asini di Alba è una divertente corsa “agonistica”, divenuta negli anni una delle principali attrattive di Alba. L’evento è composto da una sfilata in costume, con i personaggi storici appartenenti alla Giostra delle Cento Torri e oltre cinquecento comparse, che si sviluppa in un circuito cittadino a partire da piazza Michele Ferrero. Alla sfilata partecipano tutte le Borgate di Alba che, per l’occasione, si esibiscono in uno spettacolo teatrale per rievocare eventi storici e leggendari che hanno segnato la vita della popolazione medievale. Al termine prende vita la corsa con gli asini nella quale fantini professionisti accendono la rivalità dei borghi tra le risate generali del pubblico. La gara è suddivisa in due batterie più una finale che decreterà il vincitore.
Tra aprile e maggio si tiene il Vinum, la Fiera Nazionale dei vini di Langhe, Roero e Monferrato, ma anche cibo di strada di alta qualità con i piatti della tradizione dello Street Food Ed Langa ed i formaggi del territorio. Tra i piatti proposti gnocchi con tartufo nero, uovo o tomino con tartufo nero, fritto misto piemontese, agnolotti con ripieno di carne di fassone piemontese, polpettine di Langa, torta di nocciola con zabaione o cioccolata, pera Madernassa del Roero… Insomma un vero e proprio paradiso per i buongustai.
Un’altra Festa del Vino è quella che si tiene nel mese di settembre, organizzata da Go Wine: un suggestivo percorso tra le vie medioevali del centro storico della città, i banchi d’assaggio saranno organizzati per aree omogenee affinché i visitatori possano idealmente percorrere le varie aree di produzione. Si potranno degustare dai celebri Barolo e Barbaresco, fiori all’occhiello del territorio, agli altri nobili vini delle Langhe e del Roero: il Nebbiolo d’Alba, il Roero, il Roero Arneis, la Barbera d’Alba, il Dolcetto d’Alba, di Diano e di Dogliani, e molti altri vini ancora.
Nel mese di maggio le vie cittadine sono animate dalla Festa d’Magg, ogni anno organizzata intorno ad un nuovo tema, ma sempre caratterizzata da musica dal vivo, street food, esibizioni di ballo e artisti di strada.
Ogni sabato mattina in piazza Pertinace si tiene il Mercato della Terra di Alba, cui vi partecipano produttori locali con una grandissima varietà di prodotti: in particolare formaggi a latte crudo, vini, conserve e trasformati tradizionali, prodotti da forno a lievitazione naturale, miele e prodotti dell’alveare, frutta e verdura fresca, salumi e anche carni di struzzo.
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