Ad una decina di km da Napoli si trova Afragola. Secondo la leggenda, la cittadina fu fondata nel 1140 da Ruggero Il Normanno. Tuttavia, alcuni studi e il ritrovamento di reperti archeologici sul territorio indicano che le origini del paese sono molto più antiche. In particolare, risalgono al IV-III sec. a.C. alcuni resti di tombe sannitiche scoperte in anni recenti.
Dominata dai Longobardi e dai Bizantini, nel IX secolo, Afragola è passata sotto i Normanni nel 1059. Poi è stato il turno degli Svevi (1184), degli Angioini (1266), degli Aragonesi (1442), degli Spagnoli (1516) e, quindi, dei Borboni (1748).
Tra i monumenti di interesse artistico, la chiesa di Santa Maria d’Ajello, edificata nel XII secolo e successivamente rimaneggiata; la chiesa di San Giorgio con campanile a tre piani, già esistente nel 1131, ma ricostruita una prima volta verso la fine del XIV secolo e agli inizi del 1700, dopo essere stata distrutta da un terremoto; la chiesa di San Marco in Sylvis (XII secolo); la chiesa del SS. Rosario (XVII secolo) e la chiesa di Sant’Antonio, edificata nel 1633 e decorata con affreschi e marmi settecenteschi. E’ di stampo ottocentesco il Palazzo Comunale, opera degli architetti Carlo Ciaramella e Francesco Denise.
Qualche km più a nord, si incontra Caivano, uno dei nove comuni che fanno parte di un sistema di sviluppo locale, denominato Città del fare. Da vedere, il Santuario di Santa Maria di Campiglione, il monumento religioso più antico del paese, che conserva un affresco di impronta bizantina raffigurante la Vergine con gli Apostoli. Il sacrario è citato in un documento del 591, ma notizie più certe della sua esistenza si fanno risalire al XIII secolo. Il Castello medievale, da decenni sede del Municipio, è stato costruito nel 1266 e ampliato successivamente sotto gli Angioini. L’edificio fa parte delle antiche mura fortificate visibili in parte ancora oggi.
Si perdono nella notte dei tempi le origini di Marcianise. I primi insediamenti risalgono all’epoca preromana, quando sul territorio si stabilirono Greci, Sanniti ed Etruschi. Marcianise, le cui vicende storiche sono strettamente legate a quelle del Regno di Napoli, è stata dominata dalla città di Capua sin dall’inizio del 1220, quando il potere era in mano agli arcivescovi, per poi passare ai Borboni nel 1734. A testimoniare il passato storico della cittadina restano oggi numerosi palazzi, chiese e fontane, come quella settecentesca che si trova in piazza Umberto I, nel centro storico della città. Tra gli edifici da vedere, l’imponente Palazzo Monte dei Pegni, oggi sede universitaria, e il Palazzo Tartiglione di fine Settecento. D’interesse artistico, la cinquecentesca chiesa di San Michele, con tele di grande valore, un soffitto a cassettoni decorato e un Crocifisso di legno al quale vengono attribuiti poteri miracolosi; l’imponente chiesa dell’Annunziata, con preziosi decori e un organo in stile barocco napoletano, e la chiesa di San Francesco (XVIII secolo) con l’annesso Convento dei Padri Alcantarini. Nei dintorni del paese si trova il quattrocentesco Castello di Loriano, in pessimo stato di conservazione, mentre è ancora ben tenuta la torre del Castello normanno di Airola.
Situato sull’antica via Casilina, vicino a Capua, si trova Pignataro Maggiore, centro abitato che si suppone sia stato fondato intorno all’anno Mille. Incerta l’origine del nome: secondo alcuni deriverebbe dall’antica presenza di una pineta e secondo altri da quella delle fornaci usate per lavorare la creta per le vecchie pignatte. A Pignataro Maggiore si trovano la Chiesa Madre di Santa Maria della Misericordia, edificata nella seconda metà del XVIII secolo: il Convento di San Pasquale, del 1700; la chiesa di San Giorgio, fatta costruire dai benedettini, e la chiesa di San Vito. Ai confini del paese c’è la Grotta dei Santi, scavata nel tufo e decorata da numerosi affreschi realizzati tra il X e l’XI secolo.
Ha origini antichissime la città di Teano, conosciuta soprattutto per l’incontro tra Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele II, nel 1860. Per la sua posizione, Teano è stata anticamente un importante punto di passaggio per i traffici con l’Etruria. Abitata inizialmente dai Sanniti, sottomessa dai Romani, la città è stata dominata dai Longobardi nel IX secolo per poi entrare a far parte del Regno di Napoli.
Il Duomo, edificato agli inizi del 1100 e ricostruito nel 1600, conserva una facciata con portici e presenta, ai lati del portale centrale, due sfingi egizie di granito rosso. All’interno, a tre navate, si trovano colonne con capitelli corinzi, un coro di legno intarsiato del 1500, mentre nella cripta sono custoditi oggetti di varie epoche e un sarcofago scolpito di epoca romana. Da visitare anche il Loggione, palazzo del Trecento costruito su precedenti mura preromane, e il Castello, edificato a scopi difensivi e poi trasformato nel Medioevo in palazzo residenziale.
Nei dintorni dell’abitato, si trovano i resti del Teatro romano. Sessa Aurunca è stata nell’VIII sec. a.C. la più importante città degli Aurunci con il nome di Suessa, quindi colonia romana sino a diventare, nel X secolo, possedimento di Carlo d’Angiò. Tra i monumenti di maggior rilievo, il Duomo romanico (XII secolo) dedicato a San Pietro con una facciata decorata con rilievi che raffigurano la vita del Santo. A sovrastare l’abitato, un Castello del Medioevo con torre. A poca distanza il ponte degli Aurunci, romano, con 21 arcate, sul percorso di una strada che conserva parte della pavimentazione originaria.
Roccamonfina, sulle pendici dell’omonimo vulcano spento, è stata fondata in età medievale, ma i primi insediamenti risalgono all’età romana. A un paio di km dall’abitato sorge sulla cima di un monte, il Santuario di Santa Maria dei Lattani, del XV secolo. L’annesso convento conserva un chiostro con porticato ed arcate in stile gotico. Sempre nei dintorni di Toccamonfina, merita una segnalazione il Recinto megalitico di Monte Frascara, un sito archeologico chiamato in epoca medievale Orto della Regina.