Una tappa immancabile della vacanza in Sicilia è Palermo. Scoprirai i mille volti di una città fantastica. Ecco cosa non puoi perderti
Si tratta di una città meravigliosa, piena di monumenti, chiese e opere d’arte. Infatti, dal 2015 il centro storico cittadino è stato dichiarato patrimonio dell’Unesco. Ma cosa vedere a Palermo? Sappiamo che è una tappa del viaggio in Sicilia che vale di sicuro la pena di fare. Il nostro racconto parte da qui, dalle meraviglie della città arabo-normanna.
Molte sono le attrazioni da visitare e il viaggiatore si perderà nella millenaria città siciliana tra arte e cultura, cibo, vino, spiagge ed architettura. Palermo è una combinazione unica di tanti fattori che la rendono meta affascinante per i viaggiatori. Di sicuro la città che vive di contrasti sa conquistare per la sua ospitalità, che la rende particolarmente caratteristica e suggestiva.
La Cattedrale di Palermo è compendio perfetto della millenaria storia della città. Prima è stata basilica paleocristiana; poi moschea, nell’ambito della lunga dominazione araba; infine, nuovamente chiesa con i Normanni. Ferdinando Fuga, architetto alla corte di Carlo di Borbone nella seconda metà del ‘700, impose all’edificio una decisa virata neoclassica ridimensionando di molto le precedenti impronte arabo-normanne, gotiche e barocche. Ad aggiungere ulteriore fascino sono le tombe reali, tra cui il sarcofago di Federico II e, soprattutto, la tomba di Santa Rosalia, patrona della città.
Le Catacombe dei Cappuccini, ovvero il cimitero del Convento dei Frati Cappuccini di Palermo. Era consuetudine dei frati cappuccini della chiesa di Santa Maria della Pace di seppellire i propri confratelli in una fossa comune sotto l’altare dedicato a Sant’Anna. Un’abitudine che però li obbligò in seguito a scavare altri cunicoli stante l’impossibilità di continuare a raggruppare i corpi senza vita in uno spazio divenuto ormai troppo angusto. Dal Seicento all’Ottocento furono migliaia le persone, perlopiù notabili, che decisero di affidare ai Cappuccini i corpi dei loro defunti in cambio di ricche donazioni.
Il Palazzo dei Normanni è la più antica residenza reale d’Europa. Sede dell’Assemblea Regionale Siciliana; è uno dei monumenti più visitati dell’isola insieme alla meravigliosa Cappella Palatina. Quest’ultima, intitolata a San Pietro apostolo, fu costruita nel 1130 per volere di Ruggero II di Sicilia. La basilica a tre navate è celebre per i mosaici bizantini che la affrescano. Il più grande e famoso di tutti è il “Cristo pantocratore”, motivo decorativo presente anche nella chiesa della Martorana. Il soffitto è in legno e ha incisioni e intagli che rimandano alla lunga dominazione araba della città.
Non può mancare la visita al Duomo di Monreale. La Cattedrale di Santa Maria Nuova è un’altra tappa dell’itinerario arabo-normanno. Nel 2015 entrato a far parte del Patrimonio Unesco. Si trova nella centralissima Piazza Vittorio Emanuele, e da un punto di vista architettonico è un compendio perfetto della storia civile, politica e religiosa della Sicilia. All’impronta normanna, fa da contraltare il gusto barocco del porticato che precede l’ingresso, mentre l’altare maggiore e l’organo sono rispettivamente del ‘700 e del ‘900. Più di ottocento anni di storia sono racchiusi in un compendio a tre navate e a croce latina fatto erigere nel XII secolo da Re Guglielmo II.
Infine, per assaporare la vera anima di Palermo proponiamo i mercati della città. I richiami chiassosi dei venditori dei mercati di Palermo sapranno affascinare il viaggiatore. Un linguaggio sui generis pieno di allusioni e metafore è una liturgia che si ripete quotidianamente. Tre sono i mercati più grandi della città sono: la “Vucciria”, “Ballarò” e il “Capo”. Visitare questi luoghi equivale a sentire le influenze della dominazione araba. In questo modo si approfondisce la conoscenza del “genius loci” del capoluogo siciliano. La capacità dei mercatali di accogliere il turista equivale esattamente all’anima di una città che saprà rendere la vostra visita indimenticabile. Per le attrazioni i suoi vicoli, il buon cibo e tutte le sovrapposizioni culturali del mondo Mediterraneo che racchiude.
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