Foligno è uno dei centri commerciali ed industriali di maggior importanza in Umbria.
Ma nonostante l’aspetto moderno conserva numerosi monumenti del passato.
Situata a metà strada tra le più note Perugia e Assisi, Foligno è un’ottima meta da scoprire anche per chi ha poco tempo a disposizione! A differenze della maggior parte dei comuni umbri, Foligno è situata in zona pianeggiante, caratteristica che rende la città molto piacevole da visitare in bici o a piedi.
L’antica “Fulginae” fu municipio e prefettura romana, ma quando cadde l’impero il benessere venne meno. Alla fine dell’XI secolo Foligno fu libero comune sotto la vigilanza dell’Imperatore di Svevia, ma dure lotte con Perugia ed Orvieto si profileranno all’orizzonte sino a quando, nel 1305, le sorti della città finiranno in mano dei Trinci. E per Foligno ha inizio un periodo di vero splendore che si protrarrà sino alla metà del Quattrocento.
Poi la storia successiva è da identificare con quella dello Stato della Chiesa sino ai primi movimenti liberali che videro anche l’apporto di numerosi cittadini di Foligno.
E’ patria di alcuni personaggi passati alla storia come l’architetto Giuseppe Piermarini (si ricordi la Scala di Milano), i pittori Nicolò Liberatore e Pier Antonio Mezzastris. Nella città è stata stampata, nel 1472, la prima edizione della “Divina Commedia” in lingua italiana.
La visita può prendere avvio da Piazza Garibaldi, ove sorge la Chiesa del SS. Salvatore, del XIV secolo, un tempo sede di un convento benedettino. All’interno vi sono affreschi, quadri ed arazzi oltre che preziosi oggetti sacri.
Ci si dirige, attraverso Via Garibaldi, all’Oratorio della Nunziatella (fine ‘400). L’interno, rinascimentale, conserva due affreschi del Perugino (del 1507) denominati Battesimo del Gesù e Padre Eterno. Siamo al centro cittadino e già si intravede Piazza della Repubblica, fulcro della vita folignate.
La sagoma del Duomo ci si para davanti. E’ un tempio edificato nel 1133, ristrutturato ed ampliato nel 1201, trasformato ancora nel ‘500 e nel ‘700. La facciata principale dà su Piazza del Duomo. E’ in stile romanico con tre portali piuttosto sobri, un piccolo porticato e due bifore nella parte inferiore. La sezione mediana è abbellita dal ricco rosone a doppio circolo con i laterali simboli degli evangelisti. La sezione superiore è impreziosita da un grande mosaico degli inizi di questo secolo raffigurante il Cristo in trono fra i Santi Feliciano e Messalina con Leone XIII. Alla sinistra della facciata, dopo l’austero palazzo ornato di merli, si apre appunto la Piazza della Repubblica ove, in fondo, è la facciata secondaria del Duomo. Mirabile è il portale in legno intagliato nel 1620, molteplici le decorazioni e gli ornamenti nell’arco. Dietro la facciata secondaria si elevano il campanile e la cupola. Il tempio, dedicato al Patrono San Feliciano, è stato internamente ristrutturato più volte, ed è attualmente in rifacimento a seguito delle recenti scosse sismiche che hanno danneggiato il centro Italia. Oggi si presenta ad una sola navata e contiene preziose opere d’arte tra cui il baldacchino sopra l’altare maggiore, la statua d’argento di San Feliciano e dipinti di Enrico Bartolomei, Nicolò Alunno, Francesco Mancini. Interessanti anche la cripta e la Cappella del Sacramento di Antonio Sangallo il Giovane.
Il palazzo che si staglia nella parte opposta della piazza è quello Comunale, la cui origine è del Duecento, ma ricostruito nei secoli XVI e XVIII. La facciata, a grandi pilastri, è dell’800.
Dietro la facciata si trova la Torre quattrocentesca. In fondo alla piazza c’è invece Palazzo Trinci, realizzato a cavallo tra il Tre-Quattrocento, esso ha subito notevoli ristrutturazioni e un bombardamento durante l’ultima guerra. Elegante è il cortile interno con ampio scalone, porticato e belle bifore e trifore. Il palazzo è sede dell’Archivio di Stato, della Biblioteca Comunale, di un piccolo Museo Archeologico (con statue, epigrafi, sarcofagi di età romana) e la Pinacoteca.
Si percorre Via Gramsci e, dopo pochi metri, a destra, si apre Palazzo Deli, sede dell’Ente Giostra Quintana; ancora avanti è Via Arti e Mestieri che conduce a Piazza S. Nicolò ove è l’omonima chiesa sorta nel ‘300 e notevolmente rimaneggiata. Conserva opere notevoli.
Si torna in Via Gramsci sino a Piazza San Domenico, dove ci sono le chiese di San Domenico, con portale e campanile gotici, e di Santa Maria Infraportas. In stile romanico si presenta assai graziosa con un piccolo portico, sostenuto da quattro colonne, che prelude la facciata a fasce orizzontali di pietra bianca e rosa sulle quali si apre una bifora. Anche il campanile è in stile romanico. L’interno è a tre navate ed ospita alcuni affreschi del secolo XII che si rifanno allo stile bizantino.
Fuori dal centro storico, nei pressi del cimitero, c’è la Chiesa di Santa Maria in Campis, con affreschi quattrocenteschi e un bel chiostro.
Prima di dare un cenno ai dintorni di Foligno è importante citare la manifestazione principale che si tiene in città a settembre. E’ la Giostra della Quintana, una sfida tra i dieci rioni che risale addirittura al ‘600. La versione moderna risale addirittura al 1946. I cavalieri si sfidano ad una corsa all’anello (sostenuto da una statua lignea chiamata appunto Quintana) su un percorso a forma di otto. Il cavaliere in gara dovrà infilare tre anelli nel minor tempo. Alla Giostra sono collegate sfilate storiche in costume, esibizioni canore e momenti di vita rionale.
Nei dintorni della città si trovano alcune località degne di interesse come S. Giovanni Profiamma che conserva una graziosa chiesetta dell’XI secolo con bella cripta e come Sassovivo, sede di una famosa Abbazia immersa nel verde delle colline. Il complesso venne fondato intorno al 1000 dai monaci benedettini che vi introdussero un vero e proprio centro di potere religioso e culturale. Tesoro del complesso è il chiostro realizzato nel 1229 da Pietro de Maria. Lo stile romanico, la serenità del luogo, il misticismo che aleggia intorno creano un’atmosfera tutta particolare. Il chiostro è sorretto da un gran numero di colonnine doppie, lisce o avvolgenti. Il pozzo centrale è del XIV secolo.
Non lontano dall’Abbazia si trova la Cappella del Beato Alano, una cripta che risale al secolo XI, porzione del primo nucleo del monastero.
Altro itinerario degno di nota è quello che ci conduce a Pale, piccola frazione che sorge a mezza costa di un massiccio calcareo. E’ conosciuta perché dalle sue antiche fabbriche venne fornita la carta per stampare la prima “Divina Commedia”. Ma il suo attuale interesse consiste nelle grotte, limitate nella zona già esplorata, che si snodano sotto il paese.
Lungo la Statale della Valle del Chienti, dopo circa 26 km si giunge a Colfiorito, luogo di villeggiatura nei pressi delle omonime paludi definite “zona umida di importanza internazionale”. Nei pressi di Colfiorito c’è la Chiesa di S. Maria di Plestia, le cui notizie risalgono al X sec.
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