Pordenone, nella parte occidentale della pianura friulana, la terza città per sviluppo demografico del Friuli, maggior area industriale della regione, nota soprattutto come polo di produzione di elettrodomestici, si presenta come una città industriale dalla periferia estesa e moderna. In realtà, nel centro, conserva in parte la struttura urbanistica antica e testimonianze artistiche rilevanti.
La storia ha risentito dei diversi passaggi avvenuti nei secoli: per molto tempo Pordenone è stata un’enclave germanica in terra friulana. Ciò che la rendeva interessante e ambita era il porto sulle rive del fiume Noncello (il nome della città significa infatti Portus Naonis) che i mercanti transalpini utilizzavano per raggiungere Venezia attraverso un sistema di navigazione interna lungo i fiumi Meduna e Livenza. Ma le attività portuali decadono dopo la costruzione della strada Pontebbana e della ferrovia che favoriscono le localizzazioni industriali. La città arriva al culmine della sua crescita nel secondo dopoguerra con lo sviluppo dell’industria degli elettrodomestici, portando ad un incremento del numero degli abitanti che arrivano a più di 50.000.
Lungo il fiume, oggi l’attrazione è costituita dal parco fluviale del Noncello, l’ideale luogo per lunghe passeggiate, così come lo è quello di San Valentino: i sette ettari di estensione lo rendono la più grande area verde cittadina del Friuli.
Di impronta veneziana, la parte vecchia della città mantiene a tratti l’aspetto originale, che si ritrova prevalentemente nei borghi trecenteschi di S. Marco e Rorai Grande, in quelli di S. Giovanni e S. Giorgio edificati nel ‘400 e ‘500.
Piazza Cavour è il cuore della struttura ottocentesca. Di qui si dipartono cinque arterie e fra queste corso Vittorio Emanuele, detto altrimenti contrada Maggiore. Lungo l’asse principale della città scorre un porticato con negozi eleganti: è il luogo prediletto per il passeggio e lo shopping degli abitanti. Belle dimore di stile gotico, rinascimentale e barocco costeggiano il corso e fra queste vanno segnalati casa Simoni (sec. XIII), palazzo Popaite con statue nel cortile e i resti di un portello delle mura, casa Odozilli, casa Pittini (entrambe del XIV sec.). Notevoli anche il cinquecentesco palazzo Tinti in stile veneziano e il seicentesco palazzo Gregoris, la cui facciata è arricchita da teste scolpite. Sorto nel Quattrocento, ma rifatto nella seconda metà del 1600, Palazzo Ricchieri ha l’aspetto della tipica casa veneziana di terraferma. Oggi ospita il Museo Civico, ricco, tra l’altro, di opere rinascimentali e barocche.
La visita del corso prosegue tra belle dimore e verso la fine della via si incontrano casa Vianello (XIV sec.), un tempo palazzo del capitano, il palazzo Montereale-Mantica, le cui sale sono decorate con stucchi barocchi e il palazzo Comunale, costruzione gotica edificata a cavallo del XIII e XIV secolo.
Sulla sinistra del palazzo comunale ecco il Duomo di S. Marco: stile romanico-gotico (XIV – XV sec.) e facciata neoclassica con portale rinascimentale lo contraddistinguono insieme a un campanile romanico con influenze gotiche del XIV secolo. Una visita all’interno permette di ammirare opere del Pordenone, del Pilacorte, dell’Amalteo e del Tintoretto.
Di qui, percorrendo le stradine che si snodano parallelamente alla contrada, tornando verso piazza Cavour, si raggiungono l’ex convento di S. Francesco, dove oggi si organizzano mostre, e di fronte palazzo Amalteo: ospita il Museo civico delle scienze.
Nel castello del XIII se., che si trova nelle vicinanze, è stato sistemato il carcere. Su una delle traverse che riportano alla strada principale, via del Cristo, si può visitare S. Maria degli Angeli, datata 1309, nota per gli affreschi trecenteschi e il Crocifisso ligneo del XVI.
Ritornati in piazza Cavour, si prosegue imboccando corso Garibaldi, altra importante via storica di Pordenone, costruita nel Seicento. Anche qui l’attenzione è per le dimore antiche, fra le quali palazzo Baldini de’ Spelladi, i palazzi Pera e Sbrojavacca.
Verso la fine del corso, a destra, una traversa porta alla neoclassica chiesa di S. Giorgio, da segnalare per il singolare campanile a forma di colonna dorica realizzato in pietra d’Istria.
Infine, spostandosi a nord-est del nucleo centrale, si visita il quartiere di Torre: nei pressi del castello dei conti di Ragogna, sono stati rinvenuti i resti di edifici romani con affreschi datati tra il I sec. a.C. e il I d.C.
Appena fuori dal centro abitato, ecco l’antico borgo di Porcia: lo si raggiunge percorrendo per pochi km la statale che conduce verso Sacile. E’ un centro del Medioevo: in un contesto ben conservato spiccano il castello dei conti di Porcia con torre dell’XI sec., la torre dell’orologio del XIII sec., la loggia comunale del 1555, la chiesa di S. Maria e il rinascimentale palazzo del feudo.
Interessante anche la chiesa di S. Giorgio con coro intarsiato del Seicento e il campanile (1488 – 1555) unico nel suo genere in Friuli: a doppia canna permette l’accesso alla cella campanaria attraverso una rampa di 46 piani inclinati.
Nei dintorni del borgo, a Rorai Piccolo, la villa Correr-Dolfin e la chiesa di S. Agnese con un pregevole affresco di Pomponio Amalteo.
Mentre Palse, frazione di Porcia, merita per la pieve di S. Vigilio: del periodo paleocristiano, conserva resti di affreschi del XIII sec.