L’itinerario proposto muove da Brindisi, la porta italiana verso l’Oriente. Imboccando la Statale 7 ci si sposta verso l’entroterra e si segue l’antica via Appia alla volta di Mesagne, Oria e Francavilla. Da qui ci si muove verso Ceglie e San Vito.
Fondata dai Messapi molti secoli prima della nascita di Cristo, Brindisi si distende dolcemente su una penisoletta protesa nell’Adriatico. Indissolubilmente legata al fiorente porto, la città visse il suo periodo di maggior splendore durante la dominazione romana, quando l’abitato, tappa celeberrima della via Appia, si adornava di templi, terme, teatri ed eleganti dimore. Ancora oggi, dopo secoli di storia, Brindisi conferma il suo ruolo di porta verso l’Oriente, ponendosi quale imprescindibile meta di transito sulle rotte verso la Grecia e i paesi dell’est.
La visita alla città inizia dalla stazione ferroviaria da cui si accede facilmente a corso Umberto, punteggiato da botteghe e bar con scritte in greco, sempre affollati da turisti e marinai. Oltrepassata piazza Cairoli, con la monumentale Fontana delle Ancore, si procede verso piazza del Popolo e piazza della Vittoria, cuore del centro cittadino.
Da qui si continua lungo corso Garibaldi per giungere, in piazza Vittorio Emanuele, in vista del porto. Sulla destra si sviluppa il Seno di Levante, fronteggiato dalla Stazione Marittima, sulla sinistra ecco il Seno di Ponente, mentre, di fronte, il bacino si restringe nel canale Pigonati dove si trovano il Monumento al Marinaio d’Italia (1933), con la sua particolare forma a timone, e i resti della casa dove nel 19 a.C. morì il sommo poeta Virgilio.
Prendendo sulla sinistra si imbocca viale Regina Margherita per incontrare, in cima a una scalinata, le Colonne Romane. Antico riferimento portuale dei naviganti, vennero erette nel corso della seconda metà del II sec. utilizzando marmo di Turchia. Delle due colonne gemelle originarie ne rimane solo una, alta 19 metri e coronata da uno stupendo capitello con raffigurazioni di divinità pagane. Dell’altra, caduta nel 1528, rimangono la base e uno dei rocchi perché trasferita alla piazza S. Oronzo a Lecce.
Lasciate le colonne si consiglia di sostare nella vicina terrazza belvedere e ammirare il Castello Aragonese del 1491, arroccato su un’isola antistante il porto. L’edificio, eretto per difendere la città dagli attacchi provenienti dal mare, si compone di due parti distinte, il Castello Rosso, caratterizzato dagli accesi mattoni, e il Forte.
Riprendendo il percorso si svolta in via delle Colonne per inoltrarsi nella parte antica della città, in parte ancora racchiusa dalle mura aragonesi. Giunti in piazza Duomo si visitano la Cattedrale, le trecentesche arcate gotiche del porticato dei De Cateniano (XIV secolo), il Museo Archeologico e Palazzo Balsamo (XIV secolo) con la leggiadra Loggia.
Da piazza del Duomo si riprende il lungomare fino a raggiungere il Castello Svevo, superba costruzione voluta da Federico II nel 1227. Adibito a comando della base navale nel corso delle due guerre mondiali, l’edificio ospitò nel 1943 il re Vittorio Emanuele III. Fu in quei mesi che Brindisi, seppur per un breve periodo, divenne sede del governo Badoglio.
Lasciata Brindisi ci si immette sulla Statale 7 procedendo nell’entroterra. Dopo una quindicina di km si incontra Mesagne, fervida cittadina commerciale di origini preromane. Pittoresco il centro storico dove, oltre alla torre quadrata appartenente all’antico castello, si può seguire un percorso di architettura religiosa che si snoda tra la settecentesca chiesa della S.. Annunziata, la tardo barocca Santa Maria in Betlemme e la chiesa Matrice, con prospetto composto da tre ordine architettonici. Nei pressi della chiesa Matrice si trovano una necropoli e un frantoio ipogeo, entrambi di epoca messapica.
A una ventina di minuti da Mesagne sorge Oria (30 k ma ovest di Brindisi). Fondata, secondo la tradizione, dai Cretesi di re Minosse, Oria si fa ammirare per il suo imponente castello, davvero un mirabile esempio dell’architettura militare sveva. Costruito per volere di Federico II e caratterizzato dalla particolare pianta a triangolo isoscele con suggestivi torrioni, tra cui la torre prodiera, detta dello Sperone, il superbo edificio richiama alla mente un immenso vascello che naviga su un mare di fitta vegetazione.
Altrettanto pittoresco, nel mese di agosto, è il torneo di antica memoria, in cui i quattro rioni cittadini si contendono il palio esattamente come accadeva secoli fa durante il regno di Federico II.
A 7 km da Oria, lungo il percorso della via Appia, si trova Francavilla Fontana, graziosa cittadina fondata all’inizio del XIV sec. da Filippo d’Angiò che qui, su un vecchio muro, rinvenne un’immagine bizantina della Madonna. Il più importante monumento cittadino è il Castello o Palazzo Imperiale, coronato da archetti e reso ancora più armonioso da un loggiato e balconata in pietra leccese, tra le massime espressioni del barocco salentino.
Lasciata Francavilla si prende in direzione di Ceglie Messapica, il cui borgo medievale custodisce l’antico nucleo di un castello risalente all’XI secolo e la bella chiesa Matrice (1521) arricchita da dipinti murali. Di grande interesse archeologico il territorio cittadino, dove antiche necropoli hanno regalato ricchi corredi funerari e numerose iscrizioni messapiche.
Da Ceglie si muove alla volta di San Vito dei Normanni, tappa finale dell’itinerario. Situato in pianura a 21 km da Brindisi, il paese si sviluppa attorno alla sua piazza principale su cui sorge l’antica torre normanna del XII secolo.