I trulli che caratterizzano questa zona della Puglia sono costruzioni uniche al mondo: il tetto è costruito con lastre di pietra calcarea poste a secco e rientranti che formano una sorta di cono rovesciato. La facciata è imbiancata a calce. Sono edifici adattabili alla temperatura esterna: resistono al freddo invernale e al caldo estivo.
Fasano è un centro agricolo ricco di uliveti e frutteti. Fondato intorno al X secolo, inizialmente abitato esclusivamente dai monaci benedettini del monastero di S. Stefano, in poco tempo si sviluppò come feudo dei Gerosolimitani.
I Cavalieri di Malta fecero edificare la chiesa Madre di S. Giovanni, costruzione seicentesca, di cui si possono ammirare sulla facciata il bel rosone e il raffinato protiro. Edificarono anche il Palazzo dei Cavalieri di Malta, parzialmente rifatto nel XVIII secolo.
Poco lontano, in direzione sud, c’è un grande zoo safari dove si possono ammirare animali in libertà, tra i quali leoni, tigri e altri numerosi esemplari esotici. Il parco di ulivi e macchia mediterranea è di 120 ettari. Le specie sono oltre 40, vi è anche una oliera, un rettilario-acquario e un delfinario.
Questo itinerario continua in direzione sud sulla strada statale 172 e il primo paese che si incontra è Locorotondo. Si tratta di un borgo medievale che domina la valle dalla cima di una collina. Il nome deriva proprio dalla sua pianta e dalla sua struttura, infatti le viuzze del centro storico sono concentriche. Le case sono basse e bianche con portoni in pietra e inferriate.
Purtroppo non si sa molto delle sue origini, anche se documenti ne testimoniano l’esistenza per la prima volta alla fine dell’XI secolo. Nel XV secolo faceva parte del principato di Taranto, in seguito diventò possesso dei duchi di Martina.
Si consiglia di passare per via Nardelli, per godere della splendida vista sulla bella valle.
La chiesa di San Giorgio è stata costruita alla fine del XVIII secolo ed è in stile neoclassico. Molto preziosi e particolari gli altari in marmo colorati in stile barocco. Da non perdere anche i bassorilievi nella cappella del Sacramento, opere in pietra del Trecento.
La chiesa di S. Maria Greca è invece in stile romanico-gotico, ed è formata da tre navate con archi ogivali e volte a crociera. I capitelli delle navate sono lavorati accuratamente, l’altare maggiore accoglie un cinquecentesco paliotto in pietra.
Continuando verso sud sulla statale 172 si incontra Martina Franca. Questa cittadina domina la valle in un paesaggio suggestivo con numerosi trulli.
E’ stata fondata intorno al Trecento dal principe di Taranto Filippo I d’Angiò. Alla fine del XV secolo la borghesia terriera iniziò ad amministrare autonomamente la cittadina. Nella seconda metà del ‘600 il duca Petracone V Caracciolo vi fece erigere il proprio palazzo e iniziò un rinnovamento che coinvolse tutta Martina Franca, vennero demolite le mura trecentesche e si realizzò un ulteriore sviluppo della cittadina.
Bello il Palazzo ducale con la torre dell’orologio: nella facciata vi sono semicolonne, che reggono un arco ricco di bassorilievi: all’interno delle stanze furono dipinte con scene bibliche, mitologiche e arcaiche. Da vedere nei pressi anche l’arco di S. Antonio e l’omonima chiesa eretta intorno al XV secolo in stile gotico.
Passeggiando per il corso Vittorio Emanuele si incontra il campanile romanico-gotico della chiesa di S. Martino. L’attuale struttura risale al ‘700 ed è un esempio di barocco martinese: la facciata è particolarmente slanciata.
In via principe Umberto “sfilano” palazzi barocchi, i più belli sono quello Motolese e quello Grassi.
La chiesa di S. Domenico del 1760 ha un’alta facciata barocca-rococò, all’interno la Madonna del Rosario del Carella orna il terzo altare sinistro.
La chiesa del Carmine si trova invece al di fuori della cerchia muraria, vicino a una terrazza panoramica sulla valle. La cupola è settecentesca, all’interno vi sono raffinati bassorilievi e l’altare maggiore è in marmo colorato. Il rione nei pressi di questa chiesa è caratterizzato da vicoli stretti con case bianche e basse.
Per raggiungere l’ultima tappa di questo itinerario bisogna riprendere la strada 172 in direzione nord fino a Locorotondo, e da lì deviando verso ovest sempre sulla 172 il primo paese che si incontra è Alberobello.
Questo caratteristico centro rurale è costituito quasi esclusivamente da trulli: nel territorio di questo comune se ne contano più di mille e il suo centro storico è cosiderato monumento nazionale.
Nel rione Monti si può ammirare la chiesa di S. Antonio costruita nel 1926, particolare perché ha la forma del trullo.
Ma i monumenti più interessanti si trovano vicino all’ottocentesco corso Vittorio Emanuele: la casa d’amore, il santuario dei SS. Medici Cosma e Damiano del ‘600 e a pochi passi in piazza Sacramento, il Trullo sovrano del XVIII secolo, unico esemplare a due piani.
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