Se c’è una cosa che i viaggiatori stanno imparando, è che non serve essere sempre dove sono tutti. Ecco il percorso che ti consigliamo!
L’overtourism nelle grandi città come Venezia, Firenze o Roma non è solo un problema per i luoghi stessi, ma rischia di trasformare le esperienze di viaggio in un tour de force più stressante che arricchente. Quante volte abbiamo sentito dire: “Bellissimo, ma c’era troppa gente”? Ecco perché sempre più persone stanno cercando alternative: mete meno conosciute, esperienze che permettano di rallentare e immergersi davvero nei luoghi. E quale modo migliore per farlo se non camminando?
È qui che entra in scena il Cammino dei tre villaggi, un percorso nella Tuscia laziale, provincia di Viterbo. Si tratta del cammino più piccolo d’Italia, lungo solo venti chilometri, ma non lasciatevi ingannare dalle dimensioni. È una di quelle esperienze che, una volta fatte, rimangono per sempre dentro di noi, e forse un po’ ti cambiano.
Questo percorso ha tutto ciò che serve per conquistare chi cerca un po’ di avventura, cultura e contatto con la natura. Si parte da Villa San Giovanni in Tuscia, un paesino accogliente dove tutto sembra invitarti a rallentare. Già qui si capisce che non è un cammino da affrontare come una gara, ma piuttosto come un dialogo con il territorio.
La prima tappa ti porta dritto nel cuore del Parco Regionale Marturanum. Qui puoi imbatterti in necropoli etrusche, come ad esempio la Necropoli della principessa ma puoi anche incontrare porte scavate nella roccia e grotte che sembrano uscite da un romanzo di avventura. Ma non è solo una questione di monumenti: è il contesto a fare la differenza. La natura si fonde con la storia, le pareti di tufo si alternano a scorci mozzafiato, in un’alternarsi tra uomo e natura.
La prima giornata si conclude a Barbarano Romano, un borgo che sembra uscito da un altro tempo. Le sue mura, le case in pietra e i fiori sui balconi ti fanno sentire subito a casa. Qui puoi fermarti per la notte, in una delle strutture che, con un buon piatto caldo, accolgono i viandanti come se fossero vecchi amici.
Il giorno dopo il cammino continua percorrendo i boschi, attraversando fiumi e camminando accanto a cascate. Alla fine della seconda tappa si arriva a Blera, un altro borgo carico di energia. Qui l’atmosfera cambia ancora: un piccolo centro pieno di vita, dove tutto sembra fatto su misura per rallentare. Magari ti fermi per uno spuntino, e chi può resistere a una fetta di porchetta?
L’ultimo tratto è un’arrampicata dolce fino a Villa San Giovanni, dove il viaggio si conclude. Qui, i ragazzi dell’Associazione Stay Freedom ti consegneranno un attestato di Viandante Etrusco, niente male, no? La prossima volta che vorrai organizzare un viaggio, pensaci e opta per un turismo più lento che ti porterà a scoprire il cammino più piccolo d’Italia!
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