In provincia di Frosinone c’è una strana tradizione nel giorno di Santo Stefano.

La strana tradizione in provincia di Frosinone che a Santo Stefano ancora commuove tutti, dal 1963. Tra silenzio e commemorazione.

Nelle fredde giornate natalizie, quando il paesaggio intorno a Sora e Balsorano si tinge di bianco, un gruppo di uomini e donne si raduna all’alba. Non per una festa, ma per un appuntamento silenzioso con la storia. Montati sui loro cavalli, si incamminano lungo sentieri tortuosi che si snodano tra boschi di faggio e pascoli, diretti verso un luogo segnato dal dolore: il Monte Serra Alta. Qui, il 30 marzo 1963, il volo Itavia 703 si schiantò, portando con sé otto vite.

tradizione frosinone
itinerari.it – La tradizionale cavalcata in provincia di Frosinone

La scelta del cavallo non è casuale. In queste zone, il cavallo è da sempre un compagno di lavoro, un mezzo di trasporto e un simbolo di libertà. Cavalcare significa entrare in contatto profondo con la natura, con il ritmo delle stagioni, con la terra che ci nutre. E proprio questo legame con la terra, con la natura più selvaggia, sembra essere il filo conduttore di questa particolare tradizione.

Un omaggio silenzioso ad un disastro che ha lasciato il segno su un luogo incontaminato

I cavalieri, giunti sul luogo del disastro, scendono dalle loro selle e si raccolgono in silenzio. Il rumore del vento tra gli alberi e il fruscio dei passi sui rami secchi sembrano amplificare il silenzio che avvolge il luogo. Non ci sono parole, solo un profondo rispetto per le vittime e per la tragedia che ha segnato per sempre la storia di quelle comunità.

Le origini di questa usanza sono avvolte nel mistero. Non esistono documenti storici che ne attestino l’inizio, ma è probabile che sia nata spontaneamente tra gli abitanti della zona, come un bisogno di commemorare i defunti in un modo intimo e personale. Il cavallo, con la sua forza e la sua dignità, diventa il tramite tra il mondo dei vivi e quello dei morti, un ponte che collega il presente al passato. Per molti partecipanti, questa cavalcata rappresenta anche un rito di passaggio, un momento di confronto con la propria interiorità. Il silenzio della montagna, la solitudine del luogo, la presenza dei resti dell’aereo: tutti elementi che invitano alla riflessione, alla meditazione, alla ricerca di un senso più profondo dell’esistenza.

cavalli nella neve
itinerari.it – In un luogo suggestivo dove si entra a contatto con la natura

Chi ha partecipato a questa cavalcata racconta di un’esperienza intensa e indimenticabile. Il contatto con la natura, il senso di comunità, la consapevolezza della precarietà della vita: sono solo alcuni degli elementi che rendono questa tradizione così unica e affascinante. Questa usanza, seppur singolare, rappresenta un patrimonio culturale e affettivo importante per la comunità locale. È un modo per tramandare alle nuove generazioni la memoria di un tragico evento e di riflettere sul valore della vita. È un invito a non dimenticare le vittime del disastro, ma anche a guardare al futuro con speranza e ottimismo.

Al di là delle sue radici locali, questa tradizione porta con sé un messaggio universale: quello della necessità di ricordare, di onorare i morti, di riflettere sulla fragilità della vita e sulla bellezza della natura. È un messaggio che ci invita a fermarci un attimo, a staccare la spina dalla frenesia quotidiana e a ritrovare un contatto più profondo con noi stessi e con il mondo che ci circonda. La cavalcata sul Monte Serra Alta è un invito a riflettere sul senso della vita, sulla morte, sulla nostra connessione con la natura e con le generazioni che ci hanno preceduto. È un’esperienza che tocca le corde più profonde del nostro essere, un’esperienza che ci arricchisce e ci fa crescere.

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