I banchetti in spiaggia sono una tendenza tipicamente italiana che ormai è giunta alla fine: il provvedimento che li contrasta
Dimenticate quelle scene tipicamente italiane. Famiglie che portano in spiaggia lasagne, parmigiane, frutta di ogni tipo, birre e persino bottiglie di vino. Da oggi il cibo in spiaggia è vietato e i trasgressori rischiano multe salatissime.
Una scena tipicamente italiana, dicevamo. Anche se si pensa che sia una tendenza quasi esclusiva del Sud, non è così. L’italiano medio, in spiaggia, si trasforma e dà il meglio (o il peggio, a seconda dei punti di vista) di sé.
Ma, si sa, per noi italiani la tavola è qualcosa che significa molto di più rispetto all’atto materiale di nutrirsi e di masticare. Soprattutto quando si trascorrono diverse ore in spiaggia (e di questi tempi accade) bisogna essere attrezzati. E così, gli ombrelloni diventano dei veri e propri accampamenti che occupano mezza spiaggia e da chi arrivano profumi di ogni tipo.
Attenzione, però, perché questa tendenza tipicamente nostrana, da oggi è vietata e potrà essere punita con grande severità sotto il profilo economico.
Vietato il cibo in spiaggia: le sanzioni
Il provvedimento di cui vi parliamo oggi vieta di fare picnic, consumare pasti di qualsiasi natura, montare tende o fare assembramenti di ombrelloni, oppure utilizzare pietre come ancoraggi contro il vento.
Il divieto contempla ovviamente le basilari norme di igiene che vietano l’abbandono dei rifiuti e l’utilizzo di contenitori o sacchetti monouso non compostabili. Fin qui niente da obiettare, se non si parlasse di divieto generico di mangiare in spiaggia. E se l’obiettivo è quello di evitare o almeno limitare i banchetti e i pranzi troppo affollati che solitamente vengono organizzati nelle giornate festive, con tende, cumuli di ombrelloni, tavolini e sedie, a rischiare siamo quasi tutti.
E si rischiano multe dai 25 ai 500 euro, per qualcuno anche se si mangia un panino al volo, un tramezzino, magari un frutto per assorbire liquidi e zuccheri. Tutto ciò accade a Sant’Antioco, sud-ovest della Sardegna, luogo meraviglioso, così come tutta la Sardegna, ogni anno presa d’assalto dai turisti. E proprio di assalto ha parlato il sindaco Ignazio Locci, che ha difeso la propria decisione dalle polemiche.
“Non vogliamo l’assalto alla spiaggia” ha detto all’Ansa il primo cittadino. A parole, il primo cittadino ovviamente spiega che non ci saranno problemi per chi consuma un panino, un frutto o una insalata. La ratio della ordinanza è solo quella di prevenire comportamenti esagerati e incivili. Ma secondo taluni, il generico “divieto di mangiare” potrebbe portare ad equivoci difficili poi da sanare. Staremo a vedere come utenza e territorio recepiranno l’ordinanza.